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Bob Marley

Haile Selassie I è realmente Vivo, nello Spirito e nella Carne

Giornalista: “Dov’è lui (Haile Selassie I) adesso ?”

MARLEY: “Cosa? Cosa vuol dire ‘Dov’è lui adesso?’. Nella tua coscienza ! Nella tua coscienza ! Lì dove sempre vive – nella tua coscienza, capito ? Ogni uomo è nato da una donna; sua madre l’ha lavato, gli ha fatto succhiare il seno, e lui è cresciuto. E’ cresciuto ed ha cominciato la scuola – ha acquisito l’educazione dell’uomo bianco, e così ha iniziato a dire cavolate. Ecco perché mi chiedi ‘Dov’è lui adesso?”, perché non comprendi. Sua Maestà è sempre il Re dei Re, e il Signore dei Signori, il Leone Conquistatore della Tribù di Giuda. Io comprendo la domanda, perché mi viene chiesta continuamente. Ma ti chiederò a mia volta ‘Chi ha inventato il capitalismo?’. Si, il sistema in cui stai vivendo – chi l’ha inventato ? Il tizio che l’ha inventato è ancora vivo ? Quel tizio è morto anni fa, ma il suo sistema è ancora vivo. Persino se pensi che Sua Maestà sia morto, la verità vive ancora. Sua Maestà non può morire ! Né nella carne, né in nulla ! Questa è l’unica coscienza con cui ho a che fare.”

#BobMarley #BerhaneSelassie
Intervista con Jeff Cathrow, San Francisco 1978

“Sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Per quanto riguarda la sua morte, egli morì al peccato una volta per tutte; ora invece per il fatto che egli vive, vive per Dio.” (Lettera ai Romani 6, 9-10)

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Musica Regale

Peter Tosh – Il Rasta Vive la Bibbia

Intervistatore: “Leggi la Bibbia ogni giorno?”
Peter Tosh: “No, io vivo la Bibbia ogni giorno. Ci sono persone che leggono la Bibbia ma non vivono la Bibbia. Leggere la Bibbia non salva la tua anima, perché la Bibbia è soltanto un’altra versione di una versione. E la verità è stata distorta per creare conflitti e far sì che la gente si perdesse nell’illusione. Così, per soddisfare quelli che dipingono un mondo di fantasia. Ma io conosco queste cose, e siamo anime reincarnate da quel tempo, e sappiamo chi eravamo a quel tempo. La Bibbia dice: “Cerca e troverai“. E quando cerchi di trovare te stesso, troverai te stesso; “Bussa e sarà aperto”, le porte della sapienza sono aperte. E quando prego non chiedo ricchezza. Io chiedo sapienza e conoscenza e comprensione. E protezione dai mali che sono in agguato nei luoghi oscuri. Così questo è il modo in cui devo vivere.
Vedi che la filosofia del Rastaman non è nulla di nuovo. Nulla del diciottesimo, del diciannovesimo o del ventesimo secolo. Risale all’origine della terra. Non è una religione. E’ un modo di vivere tradizionale. Come discepoli di Cristo.”
Intervista con John Swenson, 1981
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Chiesa Ortodossa Etiope

L’Epifania Etiopica – Il Timqet ጥምቀት

Melkam Timqet LeKwelkemu
Oggi 11simo giorno del mese etiope di Ter ጥር, 19 Gennaio per il calendario occidentale, la tradizione Etiope celebra la sua Epifania cristiana, che tuttavia non ha nulla a che vedere con l’interpretazione latina della festività, teologicamente scorretta e commercializzata nella “Befana” come sua storpiatura pagana.
Non celebriamo infatti la visita dei Re Magi, che avvenne invece in occasione del compleanno del Signore, due anni dopo la Sua nascita, e che si celebra dunque lo stesso giorno del Natale Ortodosso (7 Gennaio).
Epifania significa “manifestazione” in greco, ed è tradotta in Ge’ez con il termine “Asteryo” አስተርዮ, che rivela anche l’inconfondibile costruzione semitica della parola “Astro”, da cui l’inglese “Star”, ovvero letteralmente ciò che si mostra, appare e si fa vedere. Si tratta della manifestazione pubblica dell’autorità messianica di Cristo, avvenuta con il suo battesimo per mano di Giovanni Battista nel fiume Giordano, che segna anche l’inizio del Ministero pubblico di Cristo come Sommo Sacerdote del Padre. La festività è perciò anche chiamata “Timqet“ጥምቀት, Battesimo.
Il Signore fu battezzato all’età di trent’anni e cominciò da allora a predicare, istruire discepoli e apostoli e amministrare i sacramenti, per 3 anni fino alla sua crocifissione. Adamo infatti fu creato in principio nella forma di un trentenne, nell’età dunque della piena maturità biologica, a cui il Cristo si ricollega per presentarsi come Nuovo Adamo e Nuovo Padre dell’Umanità, e qualificare la sua opera come una Nuova Creazione di purificazione e rinnovamento cosmici.
“In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?». Ma Gesù gli disse: «Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia».” (Matteo 3, 13-15)
Il Cristo si fa battezzare alla maniera degli uomini peccatori, da un uomo peccatore. Si manifesta così il mistero della Perfetta Umanità del Signore, per cui egli deve compiere ogni giustizia divina e umana, Perfetto Dio e Perfetto Uomo insieme. Da Perfetto Uomo, egli è una creatura come noi sottoposta alla Legge di Dio, ed in quanto tale deve compiere tutte le cose dell’uomo in maniera esemplare.
“Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto».” (Matteo 3, 16-17)
Qui si rivela invece il mistero della Sua Divinità e della Sua Natura Trinitaria: Il Padre si compiace nel Figlio, e lo corona per mezzo dello Spirito Santo sotto forma di colomba, che discende e adombra il capo di Cristo.
Il Signore ricevette così il Battesimo attraverso l’immersione completa nel fiume, e la Chiesa Etiopica battezza ancora soltanto per completa aspersione d’acqua sul corpo, a differenza della Chiesa Cattolica, che bagna soltanto un punto della fronte del battezzando, amministrando così un sacramento inefficace e contrario ad ogni logica dottrinale.
Il Battesimo come pratica sacramentale è allegoricamente prefigurata dalle abluzioni d’acqua prescritte da Mosè per la purificazione di corpi ed oggetti:
“Chiunque toccherà cosa, che sia stata sotto quel tale, sarà immondo fino alla sera. Chi porterà tali oggetti dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell’acqua e sarà immondo fino alla sera.” (Levitico 15,10)
Per mezzo del Profeta Ezechiele (36,25s), il Signore aveva promesso a questo proposito:
“Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi.”
Il Battesimo del Signore fu anche profetizzato da Davide nel Salmo 76/77:
Ti hanno visto le acque o Signore ::
Ti hanno visto le acque e hanno temuto ::
Fremettero gli abissi delle acque; e risuonarono le loro acque ::
E ancora, nel Salmo 113/114:
Al tempo in cui Israele usciva dall’Egitto ::
E la casa di Giacobbe dal popolo dell’avversario ::
E Giuda divenne il Suo santuario ::
E anche Israele la Sua giurisdizione ::
Anche il mare vide e fuggì ::
E anche il Giordano tornò indietro ::
I monti balzarono come arieti ::
E anche le colline come agnelli ::
Cosa c’è mare che sei fuggito ? ::
E anche tu Giordano che sei tornato indietro ? ::
Monti che balzaste come arieti ? ::
E anche voi colline come agnelli ? ::
Da dinanzi al volto di Egziabhier fu scossa la terra ::
Da dinanzi al volto del Dio di Giacobbe ::
Che ha reso la roccia sorgenti d’acque ::
E la selce cisterne d’acque ::
Subito dopo il battesimo, il Signore ricevette l’unzione dello Spirito Santo, quella che viene chiamata qui “Cresima” o “Crisma” (in Etiopico “Mieron” ሜሮን) e che veniva biblicamente amministrata con olio d’oliva per eleggere i Re o i Sommi Sacerdoti in Israele. Attraverso di ciò viene comunicato all’Unto il carisma dello Spirito Santo in sette forme, che permette al fedele di conservare la grazia acquisita con il battesimo, proprio come l’olio cosparso sul corpo dopo il bagno permette di conservarne pulizia e salubrità. Era infatti scritto:
Uscirà uno scettro dalla radice di Iesse, e farà salire il frutto dal suo tronco. E farà riposare sopra di lui lo Spirito di Egziabhier, spirito di sapienza e conoscenza, spirito di potenza e consiglio, spirito di comprensione e giustizia. Lo riempirà lo spirito del timore di Egziabhier” (Isaia 11, 1-3)
La Chiesa Etiopica amministra questo sacramento subito dopo il battesimo in un unico rito inscindibile, secondo il modello cristologico, e il costume romano si mostra profondamente corrotto e insensato anche in questo, rimandando la cresima ad un altro rito che viene celebrato molto tempo dopo, e separando così ciò che Dio ha unito.
Ecco dunque che ritornano alla mente i primi due versi della Genesi e della Bibbia stessa:
“In principio Dio fece i cieli e la terra. Però la terra era nuda e non era definita, le tenebre stavano al di sopra dell’abisso, e lo spirito di Egziabhier adombrava sulle acque.” (Genesi 1,1-2)
E ancora, dopo il diluvio d’acqua al tempo di Noè:
“E la colomba tornò da lui verso sera; ed ecco, aveva nel becco una foglia fresca d’ulivo. Così Noè capì che le acque erano diminuite sopra la terra.” (Genesi 8,11)
Ecco dunque la stessa fisionomia simbolica della creazione con Adamo, e del rinnovamento della creazione con Noè, ad indicare che il Cristo cominciò da allora a fare nuove tutte le cose per una nuova vita.
Secondo la tradizione, la colomba corrisponde all’agnello tra i volatili, entrambi simbolo di purezza e innocenza, e all’ulivo tra le piante vegetali, che fiorisce di bianco come il manto della pecora. Si tratta della simbologia della tribù di Levi, l’Agnello, a cui l’Antica Alleanza riserva il potere sacerdotale, e a cui il Cristo appartiene attraverso la madre della vergine Maryam, Hanna, della tribù di Levi e imparentata con Elisabetta, madre di Giovanni Battista, sacerdote della tribù di Levi e officiante di questo Rito Divino. Il Signore viene così eletto Sommo Sacerdote del Padre secondo la Legge di Mosè, pienamente autorizzato ad amministrare il sacrificio di Sé Stesso, l’Agnello che avrebbe levato e lavato i peccati del mondo.
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Poesia Spirituale

Bianco Natale, Natale Bianco

“Come ho detto prima, la nascita di Cristo è celebrata in tutto il mondo. Quando dico tutto il mondo, non significa che tutti lo osservino alla stessa maniera. In tutti i posti che ho visitato, includendo i Musulmani e i Buddisti, ne abbiamo visto l’osservanza. Ma per i Cristiani è un atto condotto con amore.”
– Sua Maestà Imperiale Haile Selassie I –
E’ rosso
sul calendario
tutti si preparano
un lucernario
che annunci
palle di festa
a un certo orario
botti di caos
straordinario
non è amore
Cristiano,
regali
del giro
monetario
capitali
d’immaginario
berlusconiano
cine panettoni
da sbafo
senza criterio
che divario
con chi
non ha
dove posare
il capo
al freddo
gelido
lo scalda
il dromedario
non è amore
Cristiano,
c’è il circo
planetario
il bianco
scenario
i flutti
dello slalom
pure il diavolo
organizza
il tavolo
dell’anniversario
va a ballare
l’ateo
non è amore
Cristiano,
rivedo
mio zio
Dario
con gli amici
ci riuniamo
al caffè
letterario
ci vediamo
il documentario
di Piero
sul sotterraneo
non è amore
Cristiano,
è tutto pagano
e lo pàgano
col siero
come il falsario
cambiano date
e forme
nel contrario
educano
i bambini
allo stupido
diario
San Niccolao
era nero,
un gioco
illusorio
manipolatorio
ed arbitrario
dov’è finito
il Cristo
vero ?
Chi doveva
custodirlo
è ormai straniero
in Vaticano
ha venduto
il ministero
del mistero
mercenario
pensa
allo sviluppo
finanziario
in nero
non è amore
Cristiano.
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Haile Selassie I - Insegnamenti

Gli Auguri Natalizi agli Stati Uniti – 25 Dicembre 1935

“Come leader di una delle più antiche nazioni Cristiane del mondo, saluto l’America Cristiana.
Auguro al suo popolo la continuazione di quella pace, contentezza e filialità di cui li ha dotati la grande figura di cui celebriamo la nascita domani.
Il Nostro popolo, le cui pacifiche vite pastorali sono fondate su quella del gentile pacificatore, prega di poter essere presto liberato dagli orrori della guerra.
Io prego l’America e tutte le grandi nazioni Cristiane di unirsi a quella preghiera, affinché i precedenti principi di pace, santificati dalla morte di Cristo, possano essere nuovamente restaurati in un mondo distratto.”
– Sua Maestà Imperiale Haile Selassie I –
Dicembre 1935, dopo l’invasione Italiana avvenuta nell’Ottobre dello stesso anno.
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Haile Selassie I - Insegnamenti

Gli Auguri Natalizi agli Stati Uniti – 25 Dicembre 1953

“Per i nostri popoli Cristiani nell’Impero d’Etiopia il Natale è una stagione di gioia, di riunione di famiglie e amici, di riaffermazione della nostra fede e di ricordo della nascita di nostro Signore Iyesus Krestòs. E’ anche la stagione in cui i nostri cuori escono fuori in maniera speciale nella fratellanza e nel saluto verso i Cristiani nostri simili, in qualunque parte del mondo possano essere. La nostra comune fede in Cristo, particolarmente a Natale, chiama allo spirito di buona volontà tra gli uomini, gloria a Dio in alto, e pace sulla terra. Noi e i nostri popoli abbiamo sofferto gravemente in passato, ma abbiamo sempre fatto affidamento su questo semplice principio di buona volontà verso tutti gli uomini, siano essi amici o nemici, e ci è stata data forza persino nei giorni più oscuri.
Abbiamo sempre cercato di ricordare che nostro Signore ci invita come un padre con le parole: ‘Venite a Me, tutti voi che faticate e portate pesanti carichi, e io vi darò riposo’. Egli venne in questo mondo come un bambino e crebbe nella pienezza della vita per morire per la nostra salvezza. Non dimenticheremo mai le parole di nostro Signore: ‘Se aveste fede come un chicco di senape potreste fare ogni cosa’.
Siamo felici di inviare a tutti i nostri amici in America, e specialmente a quei molti le cui preghiere e il cui aiuto ci hanno sostenuto nella tribolazione e nella felicità, i nostri accorati auguri per questo Natale, nell’amore di Cristo e nello spirito di buona volontà verso tutti gli uomini”.
– Sua Maestà Imperiale Haile Selassie I –
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Chiesa Ortodossa Etiope

La Tradizione Etiope riguardo alla Chiesa di Roma

“All’inizio invero Roma credette rettamente alla predicazione degli apostoli, sino a Costantino e alla regina Elena, che scoprì il legno della croce, e rimasero nella retta fede centotrenta anni.
E in seguito insorse Satana, in nemico degli uomini dall’antichità, e sedusse gli uomini del paese di Roma; e corruppero la fede di Cristo e introdussero l’eresia sulla chiesa del Signore…
Essi, che non sanno da dove vengono e non sanno dove vanno…”
Kebre Negest, Cap. 93
“Vi rivelerò del re di Roma, quando disobbedirà e irriterà il Signore nella fede. Questa fede che abbiamo istituito, è la fede che un futuro re trasgredirà in Roma, e un capo dei vescovi (il papa) si unirà a lui.
E cambieranno e falsificheranno l’esposizione dei dodici apostoli e la trasformeranno nel desiderio del loro cuore, e insegneranno secondo il loro volere e volgeranno la scrittura alla loro maniera, come disse l’apostolo: ‘Per questo essi stessi si sono comportati come Sodoma e Gomorra’. E nostro Signore nel vangelo disse ai suoi discepoli: ‘Guardatevi da quelli che vengono a voi con vesti di pecore, mentre dentro sono lupi e rapaci’.
Nessuno di quelli che avranno cambiato la nostra fede siederà sul trono di Pietro. Poiché, se vi siederanno dei loro capi dei vescovi (papi) dalla fede ammalata, le loro viscere saranno denudate, poiché all’angelo del Signore è stato ordinato di custodire il trono di Pietro in Roma.”
Kebre Negest, Capitolo 113
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Babilonia

A Natale Regala la Verità

Il regalo migliore per i tuoi figli è la verità.

Dì loro che oggi, nonostante sia praticamente sparito dal linguaggio e dalla simbologia popolare, si festeggia Gesù Cristo e non Babbo Natale, e che comunque questa data è falsa e scorretta e Cristo non è nato oggi.
Dì loro che in Palestina non c’era la neve e che nel vero presepe i bianchi erano in minoranza stretta, e Cristo non lo era; che la Cristianità viene dall’Africa e dall’Oriente, e il papa di Roma non ne rappresenta affatto la radice storica.
Dì loro che Babbo Natale in principio è San Niccolò (Nicola): veniva chiamato “il Nero”, è nato in Turchia ed è seppellito a Bari, e in Lapponia non ci ha mai messo piede, e probabilmente una renna non l’ha vista mai.
Dì loro che questa dovrebbe essere una festa di spiritualità ed essenzialità, poiché il Signore nacque poverissimo in una stalla, rifiutato da tutti gli ostelli pieni e perseguitato dai politici. Dì loro che tutto questo tripudio sfrenato di soldi, mangiare, palle d’oro e consumismo è il disgusto di quel Dio e la sua completa antitesi.

Dì loro che una civiltà decente non costruisce la propria festività maggiore sulla completa menzogna e falsificazione coloniale. Il “Bianco Natale” europeo è un modello perfetto di “sbiancamento” e “annacquamento” di tutti i fondamenti spirituali della Cristianità, in favore del profitto e della secolarizzazione occidentali.

Dì loro che con i santi non si gioca e non si scherza, e che la condotta sociale del popolo è in questo giorno una sintesi formidabile di blasfemia, ignoranza, superficialità, vanità, viltà ed egoismo.

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Bob Marley

Cristo viene dalla Tribù di Giuda

“Sai, noi insegniamo queste cose, proviamo a dire alla gente che dobbiamo guardare all’Africa, perché avremo problemi in Occidente. E’ a motivo della Bibbia, sai, essa insegna che quando vediamo accadere certe cose, di sapere che queste devono accadere, e di prepararsi a ciò. Proprio come identifichiamo Cristo, nel suo avvento come Sua Maestà Imperiale Haile Selassie il Primo. Poiché la Bibbia ci indica che prima della chiusura di duemila anni, Cristo deve rivelarsi ancora, ritornare sulla terra, come Re dei Re, Signore dei Signori, e Leone Conquistatore della Tribù di Giuda, Eletto di Dio, ed egli sarà il giusto governante della terra. Poiché Giuda è il legislatore, è ciò che dice la Bibbia, Lui loderanno i suoi fratelli.”
Bob Marley, Intervista con Anita Waters, 18 Settembre 1980
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Haile Selassie I - Profezie

Il Nome di Cristo – IHS – Qedamawi Hayle Selassie

Nella storia della Chiesa Occidentale esiste la tradizione di riassumere i nomi di personaggi e concetti religiosi con poche lettere, chiamate in latino Nomina Sacra, che costituiscono una sorta di simbolo spirituale. Queste lettere sono usualmente tratte dal Greco, dacché fu la più importante lingua di diffusione internazionale della Cristianità Apostolica.

Poiché il nome Greco di Cristo si scrive IHSUS (laddove la “H” rappresenta la “E”), l’abbreviazione IHS fu utilizzata in periodo medievale per indicare il “Nome di Dio”, che troviamo raffigurato nelle decorazioni di molte chiese cattoliche, e anche nello stemma ufficiale dei Gesuiti.

Come si può notare dalla foto precedente, che ritrae la scrivania personale dell’Imperatore, le tre lettere che compongono il Suo Nome sono esattamente le stesse: Qedamawi (Primo) (I) Haile (H) Selassie (S). La “I” maiuscola finale corrisponde al “Primo” di Haile Selassie “I”, che però in lingua originale è posto all’inizio del Nome, come prima lettera.

Queste tre lettere vengono anche tradizionalmente intrecciate, così da ottenere un Monogramma di Cristo, di cui riportiamo degli esempi:

Anche in Monogramma personale di Sua Maestà è ricreato secondo la stessa fisionomia, così da poter essere letto sia in caratteri etiopici, come fusione di ቀ (Qedamawi) ኃ (Hayle) ሥ (Selassie), che in caratteri occidentali, come fusione di H S I.

E’ interessante notare come il Monogramma di Cristo sia anche l’origine grafica del Dollaro $, prefigurando così la preziosità e ricchezza fisica del Regno Millenario di Cristo. La moneta dell’Impero Etiope era proprio il Dollaro Etiope.

 

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