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Poesia Spirituale

Sulla Nave di Babilonia

“Poi udii un’altra voce dal cielo:
Uscite, popolo mio, da Babilonia
per non associarvi ai suoi peccati
e non ricevere parte dei suoi flagelli.
Perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo
e Dio si è ricordato delle sue iniquità.”

(Apocalisse 18, 4-5)

Ecco ci siamo tutti
sulla stessa barca
fratello, belli e brutti
come nell’arca
ne sentiamo i flutti
e insieme si sbarca
giusti e farabutti
d’ogni colore e marca
quando piove sui tetti
nessuno se ne smarca
e coi carboni ardenti
meglio si demarca
e poi come la metti
se la speranza è parca
controlla i biglietti
è il Titanic che si narra
svanì misero nei distretti
abissali, vennero a galla
pochi graziati eletti
prima s’aprì una falla
e un dòmino d’effetti
continua mentre traballa
gente si scambia affetti
suona ancora la banda
coll’acqua alta fino ai denti
e lo stesso la propaganda
accompagna quei perdenti
nel ventre della grande orca
si sparano i parenti
per scampare alla loro forca
una scialuppa sulle correnti
è l’unica che ci porta
lontano dai tormenti lenti
chi esce da Babilonia morta
lui soltanto tra i viventi
stai in allerta ed ascolta
non distrarti per gli eventi
non c’è scudo né la scorta
che salvi i tuoi lamenti perfetti
lascia la rotta storta
Caronte è tra i traghetti
al cinema l’ho già scorta
la fine dei marinaretti.

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Poesia Spirituale

Non Ti Curar Di Loro

“La Divina Commedia di Dante, anche se Noi non l’ammirassimo, è un’opera colossale che tutto il mondo conosce ed ammira. Tuttavia, ciò che più amiamo e ricordiamo più volentieri, sono i versi : ‘non ti curar di loro ma guarda e passa’.”

(Haile Selassie I, 1962 Intervista a Gianni Bisiach)

“Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa.”

(Divina Commedia, Inferno Canto III, versi 49-51)

“Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca.”

(Apocalisse 3,15-16)

Quando il Sovrano
fu interpellato
riguardo al verso
preferito
che fosse ricordato
non è affatto vano
che questo
abbia citato
all’Italiano
che fu ritratto
dell’ignavo
quando in tutto
ha tollerato
l’abuso
del fascismo
assassino
contro il Regno
del primo avo,
il loro spirito
basso
è fatto
d’interesse proprio
senza principio
né valore
più ampio
triste destino
dell’anonimo
mediocre
galoppino
vuoto
d’idealismo
come un masso
sul selciato,
bada al soldo
e all’ingrasso
quotidiano
il trasformismo
giolittiano
perciò ha preso
la tessera
del partito
e in pubblico
lo vediamo
nell’entusiasmo
del grido
ma domani
è partigiano
gradasso,
ipocrita
nel passo
in buono
o cattivo
è soltanto
un ego lasso
animale
in cerca di coito
meschino
cibo e vino
così mi trascino
verso il giudizio
senza infamia
né lode
sul materasso,
ecco il castigo
Jah vomita
chi è tiepido
come sapore
disgustoso
e indeciso
non ti curar
del nemico
privo di significato
papa venduto
berlusconiano
improvvisato
scruta il viso
mostra l’occhio
determinato
del soldato,
osserva
il loro gioco
sia controllato
e arginato
ma ignora
il balocco
che inscenano
da schiavi
dello schiavo
il patto
che ti offrono
floscio
non scalfiscono
la storia e nemmeno
l’inconscio
dell’uomo sano,
inseguono
lo stendardo
dove il vento
l’ha mosso
fin nell’inferno
più fosco
e neppure
nel pozzo
è desiderato
non c’è leone
che sia turbato
o preoccupato
dallo sciame
moscerino
e losco
da cui è avvolto
e perseguitato.

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Poesia Spirituale

Come Leone A Sion

Jah Rastafari comprensivo
che scruti il cuore compulsivo
non guardi la superficie del vivo
Tu soltanto conosci il mio bivio
il mio dolore il mio delirio lesivo
nonostante il flusso depressivo
insegnami ad essere mite e pio
eppure forte come Ferro di Dio
come Leone a Sion, Io e Io
possa difendere ciò che è mio
il diritto inalienabile al desio
alla libertà, ad un Regno bio
ad una valle oltre il pendio
a giusta retribuzione di lavorìo
e giudizio equo, fuoco sul reo
che paghi ogni goccia ogni fio
sia ripulito ogni piccolo neo
disciplinato l’interiore ateneo
abbandoni il loro rodeo illusivo.

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Poesia Spirituale

Addis Abeba – Nuovo Fiore

“Per amore di Sion non tacerò,
per amore di Gerusalemme non mi darò pace,
finché non sorga come stella la sua giustizia
e la sua salvezza non risplenda come lampada.
Allora i popoli vedranno la tua giustizia,
tutti i re la tua gloria;
ti si chiamerà con un nome Nuovo
che la bocca del Signore indicherà.
Sarai una magnifica corona nella mano del Signore,
un diadema regale nella palma del tuo Dio.
Nessuno ti chiamerà più Abbandonata,
né la tua terra sarà più detta Devastata,
ma tu sarai chiamata Mio compiacimento
e la tua terra, Sposata,
perché il Signore si compiacerà di te
e la tua terra avrà uno sposo.”
Isaia 62, 1-4
Guarda Addis Abeba
nel fasto del colore
dell’odore che inebria
l’eucalipto in fiore
che avvolge la terra
rosso-negra
ecco il Nome
dell’Imperatore
scolpito nella pietra
dei palazzi d’epoca,
Israele è signore
per le vie d’Africa
shirò caldo d’amore
si respira la poetica
il canto filiforme
della moschea arabica
s’intreccia all’umore
del prete che predica,
le Chiese come dimore
in cui l’io riposa
dalla fatica
insieme al martire
la gioia della Sposa
la domenica fatidica,
le mercanzie più rare
di spezie indiane
ed erbe mai sentite
nominare
in tutta la vita
non sei mai solo
per le strade
di PostaBièt
in salita
spinte ritmiche
a guidare le parate
per glorificare
la santa antica,
razze ed etnie
religioni e culture
con aria amica
attorno al focolare
originale
la Città di Dio
è stata stabilita
si chiama Nuovo Fiore
la Sua capitale
come una Moglie
che rende regale
e l’agricoltore
si meraviglia,
la propaganda
coloniale
è qui abolita
è sempre estate
13 mesi
di soleggiate
banchetti e feste
d’ebbrezze
disciplinate
figlio e figlia
danzano dinanzi
a Padre e Madre
luce elettrificata
e vermiglia
non c’è notte, risplende
Zion nelle sere
Baata Maryam
bisbiglia,
non c’è morte
che ci piglia
all’ombra
del Tiqur Anbessa
non c’è anima
impura
o depressa
che sia ammessa
per molte miglia.
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Poesia Spirituale

L’Unità è Forza

“L’Unità è Forza”
Sua Maestà Imperiale Haile Selassie I
****************
Non nella grandezza
del gradasso
o nella moltitudine
del grosso
e del grasso,
che molteplice
è l’illusione
e dal Maligno
procede il superfluo,
ma impara il forte
ad essere Uno
soltanto
con il suo Dio
suo fratello
e Sé Stesso.
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Poesia Spirituale

L’Occhio della Mente

“Già, l’occhio della Nostra mente sta percependo e promettendo conseguimenti, e sentiamo certo che la Storia confermerà la nostra confidente credenza…”
Sua Maestà Imperiale Haile Selassie I
++++++
Di due occhi
vediamo
soltanto una visione,
è chiaro
che dobbiamo
unificare
nel centro
ogni percezione
come sintesi
mentale,
che si trovi
nel mezzo
di spirito e corporale
lì risiede
il nostro io
umano
interiore,
un cerchio
una corona
cerebrale
che identifica
la persona
che siamo
tiene insieme
ogni parte
in unità
naturale,
due conto
fintanto
che non si apre
l’antro
nascosto
il terzo
tra due piatti
di bilance
di ragionamento
duale,
perfeziono
il giudizio
quando entro
nella cruna
dell’ago
un faro
che tutto vede
e nessuno
lo può vedere,
ne ride
l’idiota
come conoscenza
vuota
e irreale,
e Lui già
prevede
quanto
amara
la risata
si rivela
nel giro
delle annate
o di un mese,
solo
Lui si può
vedere
come specchio
riflesso
di coscienze
fine,
e solo
si vede
che solitudine !!!
quando
intorno
tutti dicono
“non c’e niente
da capire”,
e invece
ci dà assoluta
certezza
che la fede
dovrà
compiersi
e toccare,
che prima
o poi
si dovrà sbloccare
o cadere
nella botola
che non vedeva
la sua parziale
sensazione,
la Storia
infine
dolorosamente
a giudicare
chi ha ragione.
****
Artwork by Ras Terms
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Poesia Spirituale

La Sua Dignità è Inviolabile

“In virtù del Suo sangue imperiale, così come per l’unzione che Egli ha ricevuto, la persona dell’Imperatore è sacra, la Sua dignità è inviolabile e i Suoi poteri indisputabili. Egli ha conseguentemente pieno diritto a tutti gli onori a Lui dovuti in accordo con la tradizione e la presente Costituzione. Chiunque sia così sfacciato da cercare di ingiuriare l’Imperatore sarà punito”.
Art. 4 della Costituzione Etiopica Imperiale
Viene
col sangue
di Davide
come Spirito
Incarnato
il saluto
di Gabriele
selam le
ki, alla Madre
il Cristo
è l’unto
del Padre
la colomba
della pace
ancora
a librare
sulle tempie
dell’amato
come corona
si riempie
come olio
che scende
dall’alto
eccolo
l’uomo
perfetto
senza errore
di peccato
“ascoltateLo”,
riflette
sul Tabor
la condizione
del Signore
già santo
il suo corpo
è sacro
carne in stato
separato
nel regno
risuscitato
“non mi toccare”
ha acquisito
libertà pasquale
non si può violare
sono finiti
i tempi
dell’agnello
flagellato
dalla legione,
come rifiuto
imbrattato
dagli sputi
se cerchi
di sporcare
le tue viscere
saranno denudate
la propaganda
è punita
nell’Armaghideon
da piaghe
storiche
e sonore,
il giusto
è forte
in questo eone
provano
a rimuovere
la base
e si rompono
le vanghe
crescono
i Suoi figli
e si cambiano
le acque
pare che il tempo
faccia
da padrone
che ci sia
un’unica direzione
chi disputerà
con Dio
il trono
della Sua creazione ?
Solo lo sfacciato
vanamente
osa ingiuriare
guardare
con collo indurito
ed è vano negare
l’onore
il Primo
in posizione
lo è anche nel nome
e nel merito
della scala sociale
per titoli
onorificenze
e lauree
ad honorem
gerarchia
militare
storia personale
autorità morale
eleganza
fisica apparenza
del suo potere
nobile
e mentale,
la tradizione
delle profezie
e il presente
d’innovazione
insieme
a tributare
è stato chiamato
per autorità
ecclesiale
Re su ogni re
che stava nei lombi
o nell’Ade
delle memorie,
è anche l’Ultimo
mai più
sentirai
di un altro tale
così esaltato
nelle cronache
del giornale
o nelle teche
delle glorie.
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Haile Selassie I - Insegnamenti Poesia Spirituale

Educazione non è Mera Informazione

“La persona educata di cui l’Etiopia ed i paesi del suo livello hanno bisogno non è quella che ha stipato pezzetti di conoscenza dentro la sua mente. L’individuo educato di cui si ha bisogno è quello che usa le idee che ha ottenuto dalle sue lezioni, dai suoi libri, e dalle sue discussioni per il miglior vantaggio del proprio paese e del proprio popolo. È colui che dissemina nuove idee in armonia con gli aspetti economici e sociali della propria comunità così che siano realizzati fruttuosi risultati. Questa è la persona educata che può mostrare segmenti della conoscenza che ha accumulato nel suo apprendimento, e inventiva in una nuova situazione.#HaileSelassiePrimo
Puoi accumulare
files e informazioni
come bytes
di Bill Gates
archivio storico
grandi volumoni
memorizzare
formule e soluzioni
come pure
etichette di nozioni
riempire
il magazzino
di grossi faldoni
come negli uffici
di Palazzo Grazioli,
senza comprensione
s’ammasseranno
polveroni
non si passerà
per i portoni
occupando spazio
senza ragioni
o criteri
in mezzo
a queste confusioni
non troverò
le giuste documentazioni
né assolverò
ai miei doveri,
posso leggere una frase
impararne i suoni
senza capirla
come intelligenze artificiali
magari
formidabili calcolatori
computer e palmari
ma stupidi come pirla
senza chi digita
le istruzioni,
l’Etiopia non vuole topi
roditori di materia grigia
né dottori
di pappardella
meccanica
quantitativa
e cinica
senza qualità
spirituali
di coscienza viva
decani d’astrazioni,
vuole una mente critica
che conosce ed usa
i valori
di ciò che studia
che pratica e opera
nella cultura
che indipendente
elabora
le convinzioni
della sua propria natura
attraverso la mistica,
conoscere le azioni
del Signore
e non avere interpretazioni
nella dignità teologica
delle Scritture
è come un bel corpo
senza spirito
che freme
per le illusioni
senza fede
è soltanto un cadavere
che qualcun altro muove
per strade insicure.
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Poesia Spirituale

Dona

Donna come danno
diceva il goliardo
sorride lo sguardo
verità sullo sfondo
come Dan odo
serpente immondo
che si legò
a te nel simbolo
dell’oltraggio,
è dannato
in principio
il dolore che infondo
sul debole orgoglio
dell’uomo maschio
lo rendi schiavo
col peggior laccio
esaltato un giorno
miserabile l’altro,
muta nel corso
come luna in vorticoso
frenetico passaggio
copro e scopro
il tuo volto corposo
lo avvolgo e soffro
nel desiderio
di un abbraccio,
mille a contenderlo
scoppiano in conflitto
armato
la gelosia d’un tesoro
caverna d’oro
ti chiama nell’antro
tetro, buio pozzo
e forse vi cado
dentro, pazzo.
Donna come danno
la vita, il cibo, il grembo
istinto generoso
adotta l’orfano
lascia succhiare il seno
e consola il disperato
apre la porta
al diseredato
anche a quello
che non voglio,
e perdo il senno
e perdo il sonno
nel ricordo
del tuo dono
quanto ti amo
quanto amore ricevo
e perdòno,
più dell’Otto di Marzo
la tua festa è ogni giorno
in cui viene al mondo
un uomo solo
che non può
fare a meno
del tuo bacio
del tuo braccio
l’invisibile osso
del tuo coraggio.
Donna come danno
sei tu che schiacci
la testa del malvagio
che lo spedisci
nel Siòl
col calcagno
senza nemmeno guardarlo
Maryam e Menen chiamo
misericordia e giudizio
riposano
sul Loro palmo,
passa il tempo
e mi rendo conto
con contegno alto
è Lei l’ultimo passo
che Jah ha creato,
il definitivo compimento
glorioso coronamento
del cosmo santo
come l’ha disegnato.

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Poesia Spirituale

Jah Marley

Sia lode al Profeta
della Tribù di Giuseppe
venduto per la moneta
in terra straniera
egiziana della serpe,
la sua vita
colonizzata
ghettizzata
e tuttavia seppe
tornare in patria
trionfante
la maledizione ruppe
da cantante
del Re
annunciatore potente
che allieta,
con la sovranità
completa
della cultura
Africana
ed Etiope
maestro del reggae
la vibrazione
regale
che rende
la testa quieta
libera la mente
da tutte le fisime,
icona
dell’incanto
che ti colpisce
ma sei contento
che ti percuote
senza lamento
e devasta
Sodoma
con le liriche
semplici
ed intime,
dovrebbe essere
analfabeta
mentre snocciola
l’ennesima
perla di coscienza
assoluta
la verità è un offesa
è l’ultimo
che ride
che poi vince,
Jah Vive
nell’ombra segreta
ecco nella carne
un altro re elegante
manifesta
la supremazia
che non si divide
ma s’eredita,
un regno
di prìncipi e regine
che marcia
coesa
su linee continue
e noi tutti
condotti a Rastafari
dalla voce
delle sue musiche
mistiche,
Hon. Robert Nesta
Marley Om
mago delle metriche
padre della fede
nell’occidente
neopagano Siòl
le bellezze
profetiche
del nazireo
coronato
da trecce
archetipiche,
ha abbattuto
pregiudizio
e critiche
contro mulatto
e razza nera
ha riscattato
l’onore
con la carriera
testimoniato
che non c’è liberazione
nell’ideologia
del milite,
del loro partito
di confusione
europea
soltanto l’Imperatore
è cosa seria
aldilà delle dispute,
tanto pericoloso
per l’anima
assatanata
da tendergli
un’imboscata
quella sera
ma proiettile
che tema
non c’era
riprese
la battaglia
con maggiore lena
invincibile,
battezzata
e purificata
la sua statura
appena prima
che morisse
a questa vita
dura
come neonato
fu consegnato
al giudizio
della storia
visibile,
Berhane Selassie
Luce della Trinità
Invisibile
fu consacrata
la sua funzione
rivelatoria
campeggia
la Sua Statua
nella piazza
ad Addis Ababa
i bambini
lo cantano
a memoria
è irripetibile.

 

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