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Babilonia

Colonialismo Geografico – Sud e Nord

Quando andiamo al nord, ci insegnano a dire “saliamo”, e sempre immaginiamo il nord sopra. E ugualmente, ci insegnano a dire “scendiamo” quando andiamo a sud, e immaginiamo il sud sotto. La nostra prospettiva generale pone così l’Europa al di sopra dell’Africa.
Ma avvicinandoci all’Equatore e alle altezze del Monte Zion, noi di fatto ci eleviamo, mentre è a nord che troviamo i “Paesi Bassi” e ci allontaniamo dal sole. Secondo la tradizione cristiana antica, il Sud indica ciò che è sopra (da cui anche il nome Su-d) e il Nord ciò che è sotto. Sappiamo che questa era la visione degli antichi (ad esempio, l’Alto Egitto è a Sud, mentre il Basso Egitto è a Nord) e che le prime opere cartografiche hanno riportato questo ordine antico, durante tutto il medioevo sino al primo periodo rinascimentale.
Troviamo in allegato il celebre “mappamondo di Fra Mauro”, del 1450, da cui potete facilmente notare come il colonialismo successivo abbia messo a soqquadro la visione del mondo.
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Chiesa Ortodossa Etiope

Qeddasie – La Liturgia Etiope

La liturgia della Chiesa viene chiamata in lingua etiope “Qeddasie”, che significa letteralmente “Santificazione”.
Si sta scalzi, secondo quanto fu comandato a Mosè: “Togli i tuoi calzari, poiché il suolo su cui camminerai è santo” (Esodo 3,5).
Tutti portano un velo bianco, ad immagine del velo sacerdotale dell’agnello, per ricordare l’uguaglianza degli uomini dinanzi a Dio e coprire tutte le differenze mondane. “Dopo queste cose guardai e vidi una folla immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue, che stava in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, vestiti di bianche vesti”. (Apocalisse 7,9)
Gli uomini sono alla sinistra, le donne alla destra, secondo quanto comandato dal Salmo 44/45: “Ecco la regina alla tua destra”.
Le donne, secondo quanto raccomandato da San Paolo (I Corinzi 11), coprono completamente il capo, affinché nessuno sia distratto dalla meditazione spirituale.
Ci si prostra e inchina continuamente, proprio come nel Tempio di Gerusalemme della narrazione biblica, secondo fisionomie comuni a tutte le spiritualità orientali, tra cui l’Islam e i culti Indiani.
La Chiesa Etiopica (BieteKrestiyan) è formata come il Tempio di Gerusalemme descritto nella Bibbia: c’è una parte più esteriore, a cui tutti posso accedere, che è detta Qene Mahalet; una più interna, detta Qeddest (Santo), dove viene amministrata l’eucarestia ai fedeli; e una interna e segreta, detta Meqdes (Santo dei Santi), coperta da una tenda, a cui può accedere soltanto il clero, dove si trova una replica dell’Arca dell’Alleanza (il Tabot) e dove viene realizzata la transustanziazione del pasto eucaristico.
La liturgia è interamente cantata secondo le scale misteriose della più antica tradizione musicale biblica, in stile arabo-semitico e con imperscrutabili ritmiche ametriche.
La recitazione liturgica segue 14 modelli differenti, detti “Anafore”, che variano a seconda della data e delle celebrazioni. Queste 14 Anafore furono scritte dagli Apostoli e dai Padri della Chiesa, e fanno della tradizione liturgica etiopica la più ricca ed elaborata di tutto il mondo cristiano. 
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Haile Selassie I - Vita e Opere

Il Primo Africano ad aver preso l’Aereo – 1922

Haile Selassie I è il primo africano della storia ad aver preso l’aeroplano, in un tempo in cui nemmeno gli statisti occidentali lo facevano, nel 1922.

In quell’anno, in occasione della Sua visita ad Aden, Egli assistette ad una dimostrazione aereonautica del governo Britannico. Seppur non avesse mai visto un aereo, e la società etiopica all’epoca fosse fondamentalmente medievale nei costumi, fu affascinato dal mezzo e chiese di partecipare ad un volo senza alcuna esitazione.

Il comandante dell’aereonautica Inglese A.Rickards lo accompagnò in questa “prima esperienza”. Da quel momento, l’allora Reggente Plenipotenziario d’Etiopia Res Teferi, con prodigioso senso di lungimiranza e modernità mentale, cominciò a investire nella costruzione della flotta aerea etiope, che rappresentò poi un’eccellenza internazionale dell’Impero, sia in campo civile che militare.

 

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Guerra Italo-Etiopica

I Dreadlocks della Resistenza Etiope

Durante l’occupazione italiana, alcuni soldati della resistenza etiopica facevano voto di non tagliare né pettinare i capelli per tutta la durata della guerra, e così apparvero ai riflettori del mondo i primi “dreadlocks”, prima ancora dei Mau Mau in Kenya e dei Rasta nei caraibi.
Questa pratica si rifà all’insegnamento biblico contenuto nel libro dei Numeri al capitolo 6, ove si parla del voto più importante che un uomo possa fare per ricevere forza e potere speciali – chiamato “Nazireato” (Nazrawi) – che implica l’astensione dal rasoio e dal pettine.
Proprio come il celebre Sansone fu Nazireo dalle lunghe trecce per distruggere in guerra i Filistei e liberare il popolo dalla loro oppressione, così ancora questi soldati vittoriosi custodivano le antiche tradizioni della Bibbia scomparse altrove, ed evocavano poteri ancestrali.
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Haile Selassie I - Insegnamenti

La Chiesa è il nostro cuore

“La Chiesa non è soltanto un edificio. La Chiesa è il fedele compimento della vita Cristiana e dei suoi requisiti. Dunque, come il nome si applica agli edifici, così è il nostro cuore la Chiesa in cui Dio dimora”.
— Sua Maestà Imperiale Haile Selassie I —
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Haile Selassie I - Insegnamenti

L’Africa è per gli Africani

“Non possiamo dire che l’Africa è per gli Africani quando l’economia di un paese Africano è gestita dagli stranieri, mentre il popolo ha soltanto un’indipendenza nominale. Osiamo dire che l’Africa è per gli Africani soltanto quando vediamo tali progetti economici, come questa diga costruita con la partecipazione degli Africani, e quando serbiamo la speranza che gli Africani saranno i soli proprietari di tali opere di progresso nel vicino futuro”.

— Sua Maestà Imperiale Haile Selassie I —

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Haile Selassie I - Testimonianze

I ricordi di Nelson Mandela

Tratto dalla sua autobiografia “Il lungo cammino verso la libertà” (1995)
“L’Etiopia ha sempre avuto un posto speciale nella mia immaginazione, e la prospettiva di visitare l’Etiopia mi attraeva molto di più che un viaggio in Francia, Inghilterra e America insieme. Sentivo di visitare la mia propria genesi, dissotterrando le radici di ciò che mi rende un Africano. Incontrare Sua Altezza, l’Imperatore Haile Selassie d’Etiopia, sarebbe stato come stringere la mano alla storia.” (…)
“Qui, per la prima volta nella mia vita, stavo assistendo a dei soldati neri comandati da generali neri, applauditi da leader neri che erano tutti ospiti di un capo di stato nero. Fu un momento inebriante. Sperai soltanto che fosse una visione di quello che si trovava nel futuro del mio proprio paese.” (…)
“La conferenza fu ufficialmente aperta da colui che ci ospitava, Sua Maestà Imperiale, che era vestito con un’elaborata uniforme militare broccata. Fui sorpreso di quanto l’imperatore apparisse piccolo, ma la sua dignità e confidenza lo facevano sembrare come il gigante Africano che era. Era la prima volta che assistevo all’opera di un capo di stato attraverso le formalità del suo ufficio, e ne fui affascinato. Egli stava perfettamente dritto, ed inclinava la sua testa soltanto lievemente per indicare che stava ascoltando. La dignità era il marchio distintivo di tutte le sue azioni.
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Haile Selassie I - Vita e Opere

“Studiate Tutto” – La Biblioteca del Re dei Re

C’erano tanti libri diversi nella biblioteca personale del Re dei Re, di svariate lingue, nazionalità e discipline. Molti testi in lingue etiopiche, come ge’ez amharico tigrino, ma anche libri in arabo, latino, italiano, inglese, francese.

Distinguiamo bene il titolo “The Enchanted Wanderer” (Il Girovago Incantato), di Nikolai Leskov, un breve romanzo russo della fine dell’800; “The Voices of Silence” di Andre Malraux, che raccoglie tutti i capolavori artistici di ogni parte del mondo e ogni tempo; si legge “Mahatma Gandhi” su un altro grosso tomo; e anche “Hokusai”, volume dedicato al pittore giapponese, che produsse anche arte erotica, seppur molto raffinata.

Insomma, un’esemplare Apertura Mentale.

 

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Marcus Garvey

L’Educazione

“Essere istruiti in tutto quello che vale la pena di conoscere. Non per essere zeppi della materia del libro o della filosofia dell’aula, ma per immagazzinare nella vostra testa quei fatti di cui avete bisogno per la quotidiana applicazione della vita, così che possiate meglio e in tutte le cose capire i vostri simili, e interpretare la vostra relazione con il vostro Creatore.
Potete essere educati nell’anima, nella visione e nel sentimento, così come nella mente. Vedere il vostro nemico e conoscerlo è una parte della completa educazione dell’uomo; regolare spiritualmente se stessi è un’altra forma dell’educazione superiore che si adatta all’uomo per un posto più nobile nella vita, e ancora, approcciare vostro fratello con il sentimento della vostra propria umanità, è un’educazione che ammorbidisce i mali del mondo e ci rende cortesi in vero.
Molti uomini furono educati al di fuori dell’aula scolastica. E’ qualcosa che fate uscire, che non prendete completamente. Siete parte di essa, poiché è naturale: è dormiente semplicemente perché non la sviluppate, ma Dio crea ogni uomo con essa, consapevolmente o inconsapevolmente per colui che la possiede – questa è la differenza. Sviluppate la vostra e diventate così grandi e pieni di conoscenza come l’altro simile, senza neppure entrare in classe.”
Hon. Marcus Garvey
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Marcus Garvey

L’Immagine di Dio

“Se l’uomo bianco ha l’idea di un Dio bianco, che egli adori il suo Dio come desidera. Se il Dio dell’uomo giallo è della sua razza, che egli adori il suo Dio come lo vede appropriato. Noi, come Negri, abbiamo trovato un nuovo ideale. Mentre il nostro Dio non ha colore, è tuttavia umano vedere ogni cosa attraverso le proprie lenti, e dacché il popolo bianco ha visto il suo Dio attraverso lenti bianche, noi abbiamo soltanto adesso iniziato (sebbene sia tardi) a vedere il nostro Dio attraverso le nostre proprie lenti. Il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe, che Egli esista per la razza che crede nel Dio di Isacco e nel Dio di Giacobbe. Noi Negri crediamo nel Dio dell’Etiopia, il Dio Eterno – Dio il Padre, Dio il Figlio e Dio lo Spirito Santo, un Solo Dio per tutte le età. Quello è il Dio in cui noi crediamo, ma Lo adoreremo attraverso le lenti dell’Etiopia.”
Hon. Marcus Garvey
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