Brindisi, Ex Convento di Santa Chiara, Febbraio 2025
Basta recarsi alla Stazione Centrale di Milano per capire che questa Nazione non ha mai fatto i conti onestamente con il suo passato.
Una targa commemorativa dei martiri della “Guerra Italo-Etiopica“, morti per “il supremo ideale” di un’invasione immorale, illegale, sciagurata, fallimentare, inutile, abominio di ignoranza e inciviltà.
Abbiamo decine di queste carcasse sparse per il territorio, anche in punti d’importanza politica e di grande esposizione, ed è arrivato il tempo che gli Italiani conoscano la verità, e che tutto questo venga ufficialmente rettificato.
E sarebbe un’opera concretamente anti-fascista.
INTERVISTATORE: “Chi ti ha influenzato ?”
MARLEY: “Beh, penso che le mie influenze maggiori vengano da Marcus Garvey e Haile Selassie.”
INTERVISTATORE: “Per quello che hai ascoltato riguardo a Garvey quando eri ragazzo o per quello che hai imparato adesso che sei cresciuto, o cosa ?”
MARLEY: “Per quello che ascoltiamo, quello che leggiamo, e quello che sappiamo di lui adesso.”
INTERVISTATORE: “Hai imparato riguardo a Garvey a scuola?”
MARLEY: “No, no. Vedi che non lo insegnano… è l’educazione che non acquisiamo a scuola. Non acquisiamo quel tipo di educazione per cui quando cresciamo sappiamo chi è. Acquisiamo educazione per poter conoscere chi sia Cristoforo Colombo, o chi sia Marco Polo, sai ? Ma non abbiamo mai saputo davvero chi fosse Marcus Garvey o Haile Selassie o qualsiasi uomo nero.”
Intervista con Gil Noble, New York 1980
“Non possiamo dire che l’Africa è per gli Africani quando l’economia di un paese Africano è gestita dagli stranieri, mentre il popolo ha soltanto un’indipendenza nominale. Osiamo dire che l’Africa è per gli Africani soltanto quando vediamo tali progetti economici, come questa diga costruita con la partecipazione degli Africani, e quando serbiamo la speranza che gli Africani saranno i soli proprietari di tali opere di progresso nel vicino futuro”.
— Sua Maestà Imperiale Haile Selassie I —