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Babilonia

Decolonizzare il concetto di “Scienza”

Molti termini fondamentali del linguaggio scientifico portano ancora l’inconfondibile articolo arabo che ne ricorda l’origine orientale e nord-africana.
Algebra, Algoritmo, Almagesto, Almanacco, Alambicco, Alcool, Alchimia.
I numeri che usiamo sono arabi. Il sistema decimale è indiano. La parola Cifra viene dalla radice semitica SEFFERE ሰፈረ, che significa “misurare” in lingua etiope Ge’ez.
La decolonizzazione mentale passa per una rivalutazione del concetto di scienza e conoscenza. Ci sono stati imposti dei criteri eurocentrici e televisivi a livello educativo, e siamo abituati a pensare che il tipico scienziato ateo bianco, alla maniera di Margherita Hack o Piero Angela, sia l’immagine del sapere moderno. In verità quella è l’immagine del loro utilizzo degenerato della scienza, che ha affiancato e storicamente sostenuto tutti i movimenti politici totalitari dell’Occidente, giustificandone spesso le atrocità.
Per giunta, qui noi ereditiamo un’immagine galileiana della scienza, inquisita dal Cardinale Bellarmino e dall’oscurantismo culturale del Vaticano, che dunque si pone in opposizione polemica alla fede. Tutto ciò è viziato dalla romanizzazione della fede cristiana, dalla falsificazione mortificante dello spirito biblico originale, dacché soltanto la Chiesa Romana ha storicamente praticato l’inquisizione anti-scientifica, e in maniera spietata. In realtà, il metodo scientifico, di cui si vantano così tanto per distinguere la loro civiltà dall’Oriente e dall’Africa dei “superstiziosi”, gliel’hanno insegnato proprio dei religiosi africani e orientali, provenienti da ambienti in cui rivelazione e ragione erano unificate nella coscienza e si nutrivano a vicenda senza contraddizione, come era in principio.
Nel Mese della Storia Nera, mentre ci insegnano che matematica e logica vengono dai Greci, ricordiamoci che non si costruiscono le Piramidi senza matematica né logica, e che la giovane civiltà Europea ha conosciuto tutte le sue moderne discipline nei libri dei padri neri e nella loro storia.
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Haile Selassie I - Insegnamenti

Sapienza prima della Scienza

“Non si può negare che nei tempi passati la vita dell’uomo sia stata quella del travaglio e della durezza. E’ corretto dire, perciò, che la civilizzazione moderna e il progresso della scienza abbiano grandemente migliorato la vita dell’uomo e abbiano portato agio e comodità sul loro percorso.

Ma la civilizzazione può servire propositi sia buoni che cattivi. L’esperienza mostra che essa ha invariabilmente portato grandi dividendi a coloro che la usano per buoni propositi, mentre ha portato sempre incalcolabile danno e dannazione a coloro che la usano per propositi cattivi.

Per rendere le nostre volontà ubbidienti alle buone influenze ed evitare il male, perciò, si deve mostrare la più grande sapienza. Al fine di seguire questa mira, si deve essere guidati dalla religione. Il progresso senza religione è come una vita circondata da pericoli sconosciuti, e può essere comparato ad un corpo senza un’anima.

Tutte le invenzioni umane, dallo strumento più primitivo al moderno atomo, possono aiutare l’uomo grandemente nei suoi sforzi pacifici. Ma se esse sono poste al servizio di propositi malvagi, hanno la capacità di spazzare via la razza umana dalla superficie della terra.

E’ soltanto quando la mente umana è guidata dalla religione e dalla moralità che l’uomo può acquisire la necessaria visione per porre tutte le sue ingegnose invenzioni e dispositivi al servizio di propositi davvero utili e benefici.

Il progresso della scienza si può dire sia stato dannoso per la religione solo in quanto utilizzato per mire malvagie, e non perché reclami una priorità sulla religione nella sua rivelazione all’uomo.

E’ importante che l’avanzamento spirituale tenga il passo con l’avanzamento materiale. Quando questo giunge ad essere realizzato, il viaggio dell’uomo verso valori più alti e durevoli mostra un progresso più marcato, mentre il male in lui recede sullo sfondo.

Sapendo che il progresso materiale e quello spirituale sono essenziali per l’uomo, dobbiamo lavorare incessantemente per l’uguale ottenimento di entrambi. Soltanto allora saremo in grado di acquisire la calma interiore assoluta così necessaria al nostro benessere.

E’ soltanto quando un popolo segna un pari equilibrio tra progresso scientifico e avanzamento spirituale e morale che si può dire possieda una personalità pienamente perfetta e completa, e non una sbilenca.

Il tipo di progresso che abbiamo abbozzato per l’Etiopia è basato su questi principi fondamentali.”

— Sua Maestà Imperiale Haile Selassie I —

 

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