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Marcus Garvey Poesia Spirituale

Marcus Garvey – L’Elia Precursore

Voce di uno
che grida
nel deserto
delle coscienze
che potentemente invita
a redimere
l’attitudine
delle razze
prefigura
la liberazione, il diritto
dell’uomo nero
e bianco
senza disuguaglianze,
il battesimo di fuoco
che solo il Re
avrebbe amministrato
nel sacramento
di sostanze
Marcus ha preparato
la via
come Giovanni Battista
col Cristo
ecco gli sta dinanzi,
il precursore
l’ultima figura
profetica
di paragone
allegorizzante,
e se vuoi intenderlo
egli è l’Elia
annunciato sin dal tempo
di Malachia
in altre sembianze,
il suo spirito è dentro
e lui dice
cercami nel vento
delle eterne danze.

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Marcus Garvey

L’Educazione

“Essere istruiti in tutto quello che vale la pena di conoscere. Non per essere zeppi della materia del libro o della filosofia dell’aula, ma per immagazzinare nella vostra testa quei fatti di cui avete bisogno per la quotidiana applicazione della vita, così che possiate meglio e in tutte le cose capire i vostri simili, e interpretare la vostra relazione con il vostro Creatore.
Potete essere educati nell’anima, nella visione e nel sentimento, così come nella mente. Vedere il vostro nemico e conoscerlo è una parte della completa educazione dell’uomo; regolare spiritualmente se stessi è un’altra forma dell’educazione superiore che si adatta all’uomo per un posto più nobile nella vita, e ancora, approcciare vostro fratello con il sentimento della vostra propria umanità, è un’educazione che ammorbidisce i mali del mondo e ci rende cortesi in vero.
Molti uomini furono educati al di fuori dell’aula scolastica. E’ qualcosa che fate uscire, che non prendete completamente. Siete parte di essa, poiché è naturale: è dormiente semplicemente perché non la sviluppate, ma Dio crea ogni uomo con essa, consapevolmente o inconsapevolmente per colui che la possiede – questa è la differenza. Sviluppate la vostra e diventate così grandi e pieni di conoscenza come l’altro simile, senza neppure entrare in classe.”
Hon. Marcus Garvey
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Marcus Garvey

L’Immagine di Dio

“Se l’uomo bianco ha l’idea di un Dio bianco, che egli adori il suo Dio come desidera. Se il Dio dell’uomo giallo è della sua razza, che egli adori il suo Dio come lo vede appropriato. Noi, come Negri, abbiamo trovato un nuovo ideale. Mentre il nostro Dio non ha colore, è tuttavia umano vedere ogni cosa attraverso le proprie lenti, e dacché il popolo bianco ha visto il suo Dio attraverso lenti bianche, noi abbiamo soltanto adesso iniziato (sebbene sia tardi) a vedere il nostro Dio attraverso le nostre proprie lenti. Il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe, che Egli esista per la razza che crede nel Dio di Isacco e nel Dio di Giacobbe. Noi Negri crediamo nel Dio dell’Etiopia, il Dio Eterno – Dio il Padre, Dio il Figlio e Dio lo Spirito Santo, un Solo Dio per tutte le età. Quello è il Dio in cui noi crediamo, ma Lo adoreremo attraverso le lenti dell’Etiopia.”
Hon. Marcus Garvey
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Marcus Garvey

L’Antica Gloria dell’Uomo Nero

“Ma quando giungiamo a considerare la storia dell’uomo, non era il Negro una potenza, non era grande una volta ? Si, onesti studenti di storia possono richiamare il giorno in cui Egitto, Etiopia e Timbuctù svettavano nelle loro civiltà, svettavano al di sopra dell’Europa, svettavano al di sopra dell’Asia. Quando l’Europa era abitata da una razza di cannibali, una razza di selvaggi, uomini nudi, pagani, l’Africa era popolata da una razza di uomini neri acculturati, che erano maestri nell’arte, nella scienza e nella letteratura; uomini che erano acculturati e raffinati; uomini che, si è detto, erano come dei. Persino i grandi poeti dell’antichità cantarono in bellissimi sonetti del diletto che dava agli dei essere in compagnia degli Etiopi. Perché, allora, dovremmo perdere speranza ? Uomini neri, voi eravate grandi una volta; voi sarete grandi di nuovo. Non perdete coraggio, non perdete fede, andate avanti. La cosa da fare è organizzarsi; mantenetevi separati e sarete sfruttati, sarete derubati, sarete uccisi. Organizzatevi e imporrete al mondo di rispettarvi. Se il mondo manca di darvi considerazione, perché siete uomini neri, perché siete Negri, quattrocento milioni di voi, attraverso l’organizzazione, scuoteranno i pilastri dell’universo e butteranno giù la creazione, proprio come Sansone ha buttato giù il tempio sulla sua testa e sulle teste dei Filistei.”
Hon. Marcus Garvey
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Marcus Garvey

I Nemici Interni

“Io sono stato condannato e mandato in prigione non perché abbia defraudato qualcuno, ma a motivo dei nemici malvagi della mia stessa razza. Non incolpo quei pochi bianchi che hanno contribuito alla mia condanna, e neppure incolperò il Governo. Io incolpo i Negri maliziosi e gelosi, che per amore del denaro venderebbero le loro proprie madri. Il mio popolo Nero mi ha mentito e sono stato mandato in prigione per 5 anni. Il nostro popolo è così malvagio verso sé stesso, e non è soddisfatto fin quando non va a dire ai nemici qualcosa riguardo a sé stesso. Dobbiamo realizzare che i nostri più grandi nemici non sono quelli al di fuori di noi, ma quelli in mezzo a noi. Quando riconosciamo i nemici al di fuori, e non permettiamo loro di passare, allora avremo quelli all’interno che lavoreranno con noi per distruggerci, senza che ne siamo a conoscenza“.
-Marcus Mosiah Garvey
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Marcus Garvey

Primo Messaggio di M.Garvey dal Carcere di Atlanta – 1925

“Dopo che i miei nemici saranno soddisfatti, in vita o morte tornerò a voi per servirvi, proprio come vi ho servito prima. In vita sarò lo stesso; nella morte sarò un terrore per i nemici della libertà del Negro. Se la morte ha potere, allora contate su di me nella morte, che io sia il vero Marcus Garvey che vorrei essere. Se potrò tornare in un terremoto, o in ciclone, o in una piaga, o in una pestilenza, o come Dio vorrà, allora siate certi che non vi diserterò mai né permetterò che i vostri nemici trionfino su di voi. Non andrei milioni di volte all’inferno per voi ? Non percorrerei, come il fantasma di Macbeth, la terra per sempre per voi ? Non perderei l’intero mondo e l’eternità per voi ? Non piangerei per sempre dinanzi allo sgabello del Signore Onnipotente per voi ? Non morirei un milione di morti per voi ? Allora, perché essere tristi ? Rallegratevi, e siate certi che anche se ci vorranno un milione di anni, i peccati dei nostri nemici visiteranno la milionesima generazione di coloro che ci intralciano ed opprimono.”
Marcus Garvey, primo messaggio dal carcere di Atlanta, Febbraio 1925
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