“Ma quando giungiamo a considerare la storia dell’uomo, non era il Negro una potenza, non era grande una volta ? Si, onesti studenti di storia possono richiamare il giorno in cui Egitto, Etiopia e Timbuctù svettavano nelle loro civiltà, svettavano al di sopra dell’Europa, svettavano al di sopra dell’Asia. Quando l’Europa era abitata da una razza di cannibali, una razza di selvaggi, uomini nudi, pagani, l’Africa era popolata da una razza di uomini neri acculturati, che erano maestri nell’arte, nella scienza e nella letteratura; uomini che erano acculturati e raffinati; uomini che, si è detto, erano come dei. Persino i grandi poeti dell’antichità cantarono in bellissimi sonetti del diletto che dava agli dei essere in compagnia degli Etiopi. Perché, allora, dovremmo perdere speranza ? Uomini neri, voi eravate grandi una volta; voi sarete grandi di nuovo. Non perdete coraggio, non perdete fede, andate avanti. La cosa da fare è organizzarsi; mantenetevi separati e sarete sfruttati, sarete derubati, sarete uccisi. Organizzatevi e imporrete al mondo di rispettarvi. Se il mondo manca di darvi considerazione, perché siete uomini neri, perché siete Negri, quattrocento milioni di voi, attraverso l’organizzazione, scuoteranno i pilastri dell’universo e butteranno giù la creazione, proprio come Sansone ha buttato giù il tempio sulla sua testa e sulle teste dei Filistei.”