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Arte Visiva

Ras Zakaryas – Empress Menen

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Etiopia - Storia, Costumi e Territorio Liberazione Africana

La Statua di Haile Selassie I Padre dell’Africa

La Statua di Haile Selassie I presso la Sede Centrale dell’Unione Africana, ad Addis Abeba.

Il 25 Maggio 1963 Haile Selassie I ospitava nella Sua Capitale il congresso fondativo della prima Organizzazione Politica di Unità Continentale nella storia, e riceveva unanimemente il titolo onorifico di “Padre dell’Africa” come principale fattore del suo successo.

Questo giorno da allora commemorato internazionalmente come “l’Africa Day”. Sono le vere radici della canzone di Bob Marley “Africa Unite”, e dunque anche del gruppo reggae italiano “Africa Unite”, di cui loro però non vi parleranno mai.

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Bob Marley

La cattiva interpretazione della Bibbia

Giornalista: “Nelle tue canzoni spesso fai riferimento alla Bibbia, ma molti giovani che stanno venendo al tuo concerto non credono più nella Bibbia…”

Bob Marley: “E’ per il modo in cui è stata loro insegnata la Bibbia, che non è il modo della Bibbia. Capisci cosa intendo ? Perché se io vivessi in quel mondo in cui va avanti l’interpretazione quotidiana della Bibbia, allora anche io odierei la Bibbia. Ma adesso che abbiamo trovato la giusta via della Bibbia, la Bibbia deve essere amata. Poiché la Bibbia è la registrazione della creazione dell’uomo. E’ l’unico libro che può mostrarti da dove è iniziato il genere umano, senza alcun pregiudizio, senza arroganza, senza orgoglio, senza nulla di tutto ciò.”

Bob Marley, Intervista a Zurigo, 1980

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Marcus Garvey

I Nemici Interni

“Io sono stato condannato e mandato in prigione non perché abbia defraudato qualcuno, ma a motivo dei nemici malvagi della mia stessa razza. Non incolpo quei pochi bianchi che hanno contribuito alla mia condanna, e neppure incolperò il Governo. Io incolpo i Negri maliziosi e gelosi, che per amore del denaro venderebbero le loro proprie madri. Il mio popolo Nero mi ha mentito e sono stato mandato in prigione per 5 anni. Il nostro popolo è così malvagio verso sé stesso, e non è soddisfatto fin quando non va a dire ai nemici qualcosa riguardo a sé stesso. Dobbiamo realizzare che i nostri più grandi nemici non sono quelli al di fuori di noi, ma quelli in mezzo a noi. Quando riconosciamo i nemici al di fuori, e non permettiamo loro di passare, allora avremo quelli all’interno che lavoreranno con noi per distruggerci, senza che ne siamo a conoscenza“.
-Marcus Mosiah Garvey
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Bob Marley

Essere servi di Sua Maestà

“Non ho a che fare con questa cosa per soldi ! E’ così: se Jah dice, se Jah viene nel mio cuore e lo fa muovere affinché io vada in Inghilterra e dica queste cose ancora, o dica queste cose in America, o in Australia, io dovrò andare. Perché Io, personalmente, sono un servo di Sua Maestà. Non faccio alcun lavoro duro, faccio giusto quello che Jah mi dice di fare.”
– Bob Marley intervistato by Neville Willoughby, 1973
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Haile Selassie I - Testimonianze

Giuseppe Faraci, Giornalista e Scrittore Italiano, 1965

da “Etiopia Guerra e Pace”, G.Faraci, Edizioni dell’albero, 1965

“Queste pagine si ripromettono di dare testimonianza della saggezza politica e degli alti valori umani con i quali Haile Selassie I, imperatore d’Etiopia, guida il suo popolo, sia nei rapporti interni che in quelli esterni. Tali doti sono state particolarmente espresse a favore degl’italiani dopo il suo ritorno in patria, nel 1941.
Il volume intende ancora manifestare i sentimenti d’ammirazione e d’amicizia che gl’italiani, non soltanto da allora, nutrono per il popolo etiopico e il suo Sovrano.” (…)
“Passano tremila anni e duecentoventiquattro imperatori, e si giunge ad Haile Selassie I.
E’ figlio del principe ras Maconnen e nipote dell’imperatore Menelik II. E’ il sovrano che si è battuto di più per il suo Paese, per allontanare l’Etiopia dal medioevo e condurla sulla via della moderna civiltà.
Instancabile nel lavoro, la sua giornata comincia alle 6 del mattino, e termina la sera a tarda ora. Visita spesso le province, non trascurando i più oscuri villaggi, per raggiungere i quali deve servirsi delle robuste auto adatte alle piste della boscaglia, e spesso dei muli. Dal 5 maggio 1941 al 5 maggio 1965 si calcola che abbia percorso oltre 1.500.000 chilometri nella boscaglia.
Un uomo di 73 anni, minuscolo, mani piccole, sguardo vivo e buono, non privo d’arguzia. La bontà, il senso umano, sono le doti che maggiormente spiccano in lui. Ha energia, vigore, resistenza alle avversità, prontezza nel cogliere le situazioni favorevoli. Intelligentissimo, di eccezionale mitezza d’animo, inflessibile però quando occorre.
Ma soprattutto, è un uomo dotato d’una grande fede. Nei suoi discorsi mai viene dimenticato un appello a Dio, alla Provvidenza. E’ fermamente sicuro che Dio lo assisterà nella guida dell’Etiopia, e gli permetterà di farle raggiungere le mete che egli si prefigge. Ma ha anche fede in se stesso, nel proprio coraggio, nella propria volontà, nella convinzione di rappresentare per il suo popolo il massimo artefice di benessere.
Tutto ciò che Haile Selassie I ha compiuto, è stato dominato da questa duplice forza, Dio e se stesso. I suoi atti d’eroismo, la sua paziente ascesa da ras a Negus Neghesti, il sereno coraggio nella guerra fascista, l’esilio in Inghilterra, non sono che prove di fede in Dio e di fiducia nella propria missione. Il suo rientro nella patria riconquistata rappresenta il giusto premio di tanto carattere e di tanta fede. Egli è l’uomo di governo e il regnante che ha riunito in sé più storia di qualsiasi altro suo pari.”
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Haile Selassie I - Insegnamenti

La Pace senza Giustizia

“Io non voglio pace, voglio uguali diritti e giustizia”.
(Peter Tosh)
“Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi”. (Giovanni 14, 27)
“Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione”. (Luca 12, 15)
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Marcus Garvey

Primo Messaggio di M.Garvey dal Carcere di Atlanta – 1925

“Dopo che i miei nemici saranno soddisfatti, in vita o morte tornerò a voi per servirvi, proprio come vi ho servito prima. In vita sarò lo stesso; nella morte sarò un terrore per i nemici della libertà del Negro. Se la morte ha potere, allora contate su di me nella morte, che io sia il vero Marcus Garvey che vorrei essere. Se potrò tornare in un terremoto, o in ciclone, o in una piaga, o in una pestilenza, o come Dio vorrà, allora siate certi che non vi diserterò mai né permetterò che i vostri nemici trionfino su di voi. Non andrei milioni di volte all’inferno per voi ? Non percorrerei, come il fantasma di Macbeth, la terra per sempre per voi ? Non perderei l’intero mondo e l’eternità per voi ? Non piangerei per sempre dinanzi allo sgabello del Signore Onnipotente per voi ? Non morirei un milione di morti per voi ? Allora, perché essere tristi ? Rallegratevi, e siate certi che anche se ci vorranno un milione di anni, i peccati dei nostri nemici visiteranno la milionesima generazione di coloro che ci intralciano ed opprimono.”
Marcus Garvey, primo messaggio dal carcere di Atlanta, Febbraio 1925
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Haile Selassie I - Insegnamenti

Lettura Continua

“Attraverso la lettura continua potete ottenere un livello superiore di educazione, migliorare voi stessi e le vostre famiglie e rendere un servizio più significativo al vostro paese. Ci sono alcuni che continuano i loro studi tutta la vita.”

— Sua Maestà Imperiale Haile Selassie I —

 

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Bob Marley

Dio viene Nero

Intervistatore: “Potresti dire alla gente cosa significa essere un RastafarI?”
Bob Marley: “Direi alla gente, fermatevi, e sappiate che Sua Maestà Imperiale, l’Imperatore Haile Selassie d’Etiopia è l’Onnipotente. Adesso, la Bibbia ci dice così, i giornali di Babilonia ci dicono così, e I&I i figli diciamo così. Capisci ? Non capisco quanta altra rivelazione voglia il nostro popolo. Cosa vogliono ? Un dio bianco: beh, Dio viene nero.”
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