Categorie
Haile Selassie I - Testimonianze

Giuseppe Faraci, Giornalista e Scrittore Italiano, 1965

da “Etiopia Guerra e Pace”, G.Faraci, Edizioni dell’albero, 1965

“Queste pagine si ripromettono di dare testimonianza della saggezza politica e degli alti valori umani con i quali Haile Selassie I, imperatore d’Etiopia, guida il suo popolo, sia nei rapporti interni che in quelli esterni. Tali doti sono state particolarmente espresse a favore degl’italiani dopo il suo ritorno in patria, nel 1941.
Il volume intende ancora manifestare i sentimenti d’ammirazione e d’amicizia che gl’italiani, non soltanto da allora, nutrono per il popolo etiopico e il suo Sovrano.” (…)
“Passano tremila anni e duecentoventiquattro imperatori, e si giunge ad Haile Selassie I.
E’ figlio del principe ras Maconnen e nipote dell’imperatore Menelik II. E’ il sovrano che si è battuto di più per il suo Paese, per allontanare l’Etiopia dal medioevo e condurla sulla via della moderna civiltà.
Instancabile nel lavoro, la sua giornata comincia alle 6 del mattino, e termina la sera a tarda ora. Visita spesso le province, non trascurando i più oscuri villaggi, per raggiungere i quali deve servirsi delle robuste auto adatte alle piste della boscaglia, e spesso dei muli. Dal 5 maggio 1941 al 5 maggio 1965 si calcola che abbia percorso oltre 1.500.000 chilometri nella boscaglia.
Un uomo di 73 anni, minuscolo, mani piccole, sguardo vivo e buono, non privo d’arguzia. La bontà, il senso umano, sono le doti che maggiormente spiccano in lui. Ha energia, vigore, resistenza alle avversità, prontezza nel cogliere le situazioni favorevoli. Intelligentissimo, di eccezionale mitezza d’animo, inflessibile però quando occorre.
Ma soprattutto, è un uomo dotato d’una grande fede. Nei suoi discorsi mai viene dimenticato un appello a Dio, alla Provvidenza. E’ fermamente sicuro che Dio lo assisterà nella guida dell’Etiopia, e gli permetterà di farle raggiungere le mete che egli si prefigge. Ma ha anche fede in se stesso, nel proprio coraggio, nella propria volontà, nella convinzione di rappresentare per il suo popolo il massimo artefice di benessere.
Tutto ciò che Haile Selassie I ha compiuto, è stato dominato da questa duplice forza, Dio e se stesso. I suoi atti d’eroismo, la sua paziente ascesa da ras a Negus Neghesti, il sereno coraggio nella guerra fascista, l’esilio in Inghilterra, non sono che prove di fede in Dio e di fiducia nella propria missione. Il suo rientro nella patria riconquistata rappresenta il giusto premio di tanto carattere e di tanta fede. Egli è l’uomo di governo e il regnante che ha riunito in sé più storia di qualsiasi altro suo pari.”
Condividi: