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Haile Selassie I - Vita e Opere

Rispetto e Interesse Mistico per tutte le Tradizioni Religiose

Haile Selassie fa visita al santuario musulmano di Sheik Hussein, a Bale, e si toglie i calzari in segno di rispetto, così come faceva abitualmente quando si recava nella Chiesa Ortodossa Etiope della sua propria confessione cristiana.

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Haile Selassie I - Vita e Opere

La Camera da Letto del Re

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Haile Selassie I - Vita e Opere

L’Uomo più decorato della Storia

Durante la sua straordinaria carriera politica e i suoi 58 anni di leadership alla guida dell’Etiopia (1916-1974), l’Imperatore Haile Selassie ha ricevuto tutte le massime decorazioni nazionali del Suo paese, nonché un numero molto esteso, e ancora non precisamente determinato, di onorificenze straniere militari e civili, da ogni angolo della terra e ogni nazionalità, senza alcuna distinzione di etnia, religione o ideologia politica.

Questa enorme massa di riconoscimenti compare rappresentata dall’arcobaleno di nastrini (14 file) della sua divisa militare, e dalle tante medaglie che adornavano le sue vesti ufficiali, così tante da riempirne completamente il petto e non poter essere indossate tutte insieme. Anche il Libro dei Guinness dei Primati registrò questo singolare fenomeno, attribuendone al Re il record assoluto e dichiarandolo così l’uomo più decorato della storia umana.

Considerando, oltre a questo, le decine di lauree ad honorem che l’Imperatore raccolse dai maggiori atenei di tutti e cinque i continenti, e i titoli cristologici e supremi – tra cui “Re dei Re” – con cui fu insignito e universalmente riconosciuto, e anche tutte le opere artistiche che gli vengono continuamente dedicate in tributo, Haile Selassie I va considerato oggettivamente come l’uomo più glorificato e onorato dell’epoca moderna.

Ci si chiede come mai i libri scolastici non ci abbiano insegnato nulla di Lui, come se tutta questa realtà storica non esistesse. La risposta più semplice è che Haile Selassie I è il giudizio vivente su questo sistema, e il simbolo eterno della vittoria del Giusto contro di esso.

 

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Il Primo Africano ad aver preso l’Aereo – 1922

Haile Selassie I è il primo africano della storia ad aver preso l’aeroplano, in un tempo in cui nemmeno gli statisti occidentali lo facevano, nel 1922.

In quell’anno, in occasione della Sua visita ad Aden, Egli assistette ad una dimostrazione aereonautica del governo Britannico. Seppur non avesse mai visto un aereo, e la società etiopica all’epoca fosse fondamentalmente medievale nei costumi, fu affascinato dal mezzo e chiese di partecipare ad un volo senza alcuna esitazione.

Il comandante dell’aereonautica Inglese A.Rickards lo accompagnò in questa “prima esperienza”. Da quel momento, l’allora Reggente Plenipotenziario d’Etiopia Res Teferi, con prodigioso senso di lungimiranza e modernità mentale, cominciò a investire nella costruzione della flotta aerea etiope, che rappresentò poi un’eccellenza internazionale dell’Impero, sia in campo civile che militare.

 

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Haile Selassie I - Vita e Opere

“Studiate Tutto” – La Biblioteca del Re dei Re

C’erano tanti libri diversi nella biblioteca personale del Re dei Re, di svariate lingue, nazionalità e discipline. Molti testi in lingue etiopiche, come ge’ez amharico tigrino, ma anche libri in arabo, latino, italiano, inglese, francese.

Distinguiamo bene il titolo “The Enchanted Wanderer” (Il Girovago Incantato), di Nikolai Leskov, un breve romanzo russo della fine dell’800; “The Voices of Silence” di Andre Malraux, che raccoglie tutti i capolavori artistici di ogni parte del mondo e ogni tempo; si legge “Mahatma Gandhi” su un altro grosso tomo; e anche “Hokusai”, volume dedicato al pittore giapponese, che produsse anche arte erotica, seppur molto raffinata.

Insomma, un’esemplare Apertura Mentale.

 

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Haile Selassie I - Vita e Opere

Il Sigillo Davidico che il Re forma con le Sue Mani

Il gesto che il Re riproduce con le mani è molto importante per la livity del Rasta, e per questo viene emulato da I&I nei momenti più sacrali.
Congiungendo le dita in quella maniera, il Re segna 6 punti sulle estremità delle Sue mani ad immagine della Stella di Davide, che si ottiene dall’intrecciarsi di due triangoli di verso opposto.
Il triangolo con la punta verso l’alto rappresenta il genitale maschile e dunque la parte spirituale e celeste, secondo la geometria tracciata da Cristo Sacerdote, quando insegnò a pregare a braccia aperte e rivolti verso l’alto. Ma il Re, nella Sua Nuova Missione regale, mette in primo piano, incarnato nelle Sue mani, il triangolo con la punta verso il basso, che rappresenta il genitale femminile e l’elemento terrestre e materiale, e in tal maniera il Cristo Re ci ha insegnato a comunicare la nostra vibrazione alla terra, per esercitare la regalità. Egli reclama anche la nostra attenzione simbolica per riconoscere in Lui la Seconda Venuta di Gesù nella gloria della carne.
Nella tradizione indiana, questa particolare postura non viene ignorata tra le applicazioni manuali dello yoga, al fine di sprigionare un potere energetico speciale: una molto simile viene chiamata “Yoni Mudra”, ovvero Mudra (sigillo) dell’Utero (Yoni) nel senso di Dimora Fisica Originale e Materna. Qui c’è tutta la simbologia di Rimpatrio e Regno Fisico che RastafarI rappresenta, come ritorno mater-reale all’Origine Etiopica, Eden Paradiso.
Ecco che dunque che il Re purifica una fisionomia interpretata volgarmente da molti, affinché abbiamo un corretto intendimento della carne senza falsi scandali.
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Haile Selassie I - Vita e Opere

L’Architetto Imperiale Arturo Mezzedimi

His Majesty con Arturo Mezzedimi, eccezionale architetto italiano che costruì la sua brillante carriera in Etiopia al fianco del Re, per la realizzazione dei più importanti edifici dell’Impero, tra cui l’Africa Hall (Sede dell’Unione Africana e dell’ O.N.U.), il Palazzo del Giubileo (Residenza personale dell’Imperatore), il Municipio di Addis Abeba e varie altre sedi istituzionali.
Una personalità cruciale per comprendere il ruolo di grande dignità che gli italiani ebbero nel Regno di Haile Selassie I, grazie alla Sua divina misericordia e intelligenza, e di cui potremmo essere orgogliosi eredi.
Informazioni dettagliate sulla sua vita e sulle sue opere, con molte fotografie degli edifici da lui ideati e sue personali, potete trovarle sul sito ufficiale dell’architetto:
www.arturomezzedimi.it
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Haile Selassie I - Vita e Opere

La Firma di Sua Maestà Haile Selassie I

Firma di Sua Maestà
ቀ. ኃይለ ሥላሴ ን. ነ.
Q. (Qedamawi, “Primo”),
Hayle (“Potenza della”),
Selassie (“Trinità”),
N. (Neguse, “Re dei”),
N. (Negest, “Re”, al plurale).
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Haile Selassie I ad Orvieto e Viterbo – 9 Novembre 1970

“La giornata di ieri, domenica, ha avuto uno spiccato carattere turistico. L’imperatore, accompagnato dal ministro degli Esteri, on. Moro, poco prima delle 11 è giunto in automobile a Orvieto, percorrendo l’Autostrada del Sole per un buon tratto. C’era molta folla ad aspettarlo a Orvieto, e le accoglienze sono state più che festose.
L’ospite ha visitato i principali monumenti della città, e quando si è affacciato a un balcone per ammirare la facciata del celebre Duomo, la folla lo ha acclamato a lungo. Ogni qualvolta la cordialità popolare travalicava i limiti posti dal cerimoniale, Haile Selassie non se ne adontava. Sorrideva anzi, e alle autorità preoccupate diceva con un sorriso: ‘ça va, ça va’.
La città di Orvieto ha fatto alcuni doni all’imperatore. Quello che egli ha apprezzato in modo particolare, per il suo significato simbolico, è un’icona etiopica. Trentacinque anni fa, mentre si aggirava tra le macerie di una chiesa bombardata nel Tembien, un ufficiale italiano, il signor Giovanni Battista De Monte, trovò quell’immagine sacra ridotta molto male. Provvide a restaurarla e al momento del suo rimpatrio in Italia dall’Etiopia, nel 1947, si portò appresso l’icona. Il De Monte risiede ora a Empoli. Quando apprese che il Negus si sarebbe recato a Orvieto, decise di fargli omaggio di quel suo ricordo di guerra.
Nella tarda mattinata il lungo corteo di automobili è arrivato a Viterbo, ha percorso a passo d’uomo le buie stradine del quartiere medievale e ha sostato davanti alla Prefettura. Anche a Viterbo molta folla, piena di curiosità e di cordialità. È seguita una colazione a Bagnaia, nella Villa Lante: quarantacinque coperti. Fu costruita, quella villa, su progetto del Vignola nel corso di un intero secolo, tra il 1477 e il 1578. I giardini all’italiana sono tra i più splendidi e armoniosi del Rinascimento: molte fontane – anche del Giambologna – cascate e giochi d’acqua a ogni passo, e ognuno più bello dell’altro, con gran dispiego di ingegnosità e di fantasia.
L’imperatore conversava in francese con l’on. Moro, spesso sorrideva ammirato. Peccato che il cielo fosse coperto, e umida l’aria, si rammaricava il ministro italiano. E l’imperatore scuoteva il capo, rispondeva: ‘ça va, ça va’.
(“La Stampa”, 9 Novembre 1970)
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Arte Visiva Haile Selassie I - Vita e Opere

Le Nozze d’Oro dell’Agnello

Francobolli per l’anniversario d’oro (50 anni) del matrimonio tra il Re e la Regina (1911-1961).

Si vedono al centro le fedi intrecciate dallo Spirito Santo sotto forma di colomba.

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