La parola G(e)(e)z ግእዝ (da cui la variante ግዕዝ) significa fondamentalmente 4 cose:
1) PRIMO. Il primo grado di vocalizzazione, la prima vocale, è chiamata “Ge’ez“, poiché è la prima lingua, quella del Verbo di Dio che era in Principio, che Dio usò per creare l’intero mondo dicendo e parlando, e per comunicare con Adamo dopo la sua creazione. E’ il linguaggio del Tempo (ጊዜ “Ghizie“), il più antico, eternamente esistente attraverso le epoche. Quello che c’era quando il tempo fu fondato, e che resterà fino alla fine.
La vocale “Ge’ez” è anche considerata lo stato naturale e semplice di una lettera. Questo significa che il Ge’ez è la “Lingua Pura” di cui parla il profeta Sofonia, l’unica parlata nel mondo sino alla confusione della Torre di Babilonia, e che Cristo doveva messianicamente restaurare. Quella che esce dalla bocca del Creatore, Colui che ci ha creati attraverso questo stesso Linguaggio, senza alcuna sovrastruttura umana.
Ge’ez è anche il primo stile del canto liturgico tradizionale, insieme all’ “Ezil” e all’ “Araray“, e rappresenta la Persona del Padre, Origine di Tutto.
2) LIBERO. Poiché è la lingua del popolo Etiope sempre libero, libera dalla maledizione di Babilonia, dal suo inquinamento peccaminoso e dalla sua confusa e artefatta convenzionalità. E’ la Lingua del Signore (እግዚእ “Egzie“) in piena sovranità e potere sulla Creazione, in cui il nome non è una casualità storica, ma EVOCA l’essenza reale della cosa, in un sistema logico e gematrico teologicamente e scientificamente coerente.
Nelle invocazioni del testo tradizionale etiopico “Wuddase Maryam“, si dice che “Cristo ha liberato Adamo”, “AGEEZO Le Adam“, poiché in principio gli insegnò a parlare in questo modo, e a sciogliere così la sua mente e la sua lingua.
3) COSCIENZA o ESSENZA SPIRITUALE. Perché la nostra natura è stata creata attraverso questo linguaggio, 22 cromosomi base come 22 lettere maggiori (Arcani), il nostro DNA è scritto in questo codice, e il nostro spirito parla naturalmente Ge’ez (Voce della Coscienza), e lo riconosce come propria sostanza.
4) L’ETIOPIA STESSA, com’è tradizionalmente chiamata nei Libri Santi “Bhiere Ge’ez“, la Provincia del Ge’ez.
Apprendere questa lingua significa dunque molto di più che affrontare uno studio grammaticale. Significa conoscere i misteri più profondi della Parola come arte marziale, disciplina tecnica e pratica mistica; interpretare filologicamente lo sviluppo di tutti i linguaggi umani a partire dal comune Archetipo originale; comprendere i concetti in maniera onomatopeica e immediata; trarre conoscenza naturale dalle parole ancestrali di cui la natura è riflesso.
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