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Bob Marley

Top Ranking – 1979

Loro non vogliono vederci uniti,
tutto quello che vogliono che facciamo
è continuare a combattere ed infastidirci.
Loro non vogliono vederci vivere insieme,
tutto quello che vogliono che facciamo
è continuare ad ucciderci l’un l’altro.”
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I&I Rasta

Ci sono Rasta di tutti i colori

Intervistatore: “Cosa pensi della gente bianca che segue la musica e si dichiara Rastafariana?”
Peter Tosh:Jah ha detto: ‘Sono venuto tra i miei, e non mi hanno ricevuto, così chiunque voglia può venire’. Trovo che la gente ami e rispetti me e la mia musica, e non sta a me dire chi è un vero Rasta, perché c’è tutto un mucchio di uomini neri che sono ‘ras..cal’ (mascalzoni). Tutti i miei fan, neri e bianchi, sono ‘anime’ che sto provando a vincere per Jah. Durante l’ultimo tour, un uomo bianco è venuto ad uno dei miei spettacoli, ma non aveva corpo dall’ombelico in giù – un mezzo uomo. Ma stava danzando sulle sue mani e gridando al massimo della sua voce; una fede tale l’ho vista di rado. Chi sono io per dare un giudizio su una tale persona?
Ras Peter Tosh, Intervista con Bagga Brown, 1983
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Musica Regale

Una Musica Rivoluzionaria dal Messaggio Divino

“La vera barriera è il sistema (shit-stem). Il suono dell’heartbeat sincopato del one-drop ha il potenziale per dilagare ovunque. La musica è già buona, ma il sistema è tarato per tenere la musica reggae sotto controllo. Vedi, il reggae è spiritualmente rivoluzionario, e il messaggio è divino. Il contenuto del messaggio apre gli occhi della gente verso i mali del sistema, e così non può essere incoraggiato dal sistema, poiché dentro la musica ci sono i semi della distruzione del suddetto sistema. Ma la musica è contagiosa come un germe, così deve germinare e tutto quello che possono fare è ritardare il processo… deve accadere ! Il sistema deve esplodere per il conflitto, modificarsi per gestire la pressione, o trasformarsi in un nuovo giorno.”
Ras Peter Tosh, Intervista con Bagga Brown, 1983
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Musica Regale

Peter Tosh – Il Rasta Vive la Bibbia

Intervistatore: “Leggi la Bibbia ogni giorno?”
Peter Tosh: “No, io vivo la Bibbia ogni giorno. Ci sono persone che leggono la Bibbia ma non vivono la Bibbia. Leggere la Bibbia non salva la tua anima, perché la Bibbia è soltanto un’altra versione di una versione. E la verità è stata distorta per creare conflitti e far sì che la gente si perdesse nell’illusione. Così, per soddisfare quelli che dipingono un mondo di fantasia. Ma io conosco queste cose, e siamo anime reincarnate da quel tempo, e sappiamo chi eravamo a quel tempo. La Bibbia dice: “Cerca e troverai“. E quando cerchi di trovare te stesso, troverai te stesso; “Bussa e sarà aperto”, le porte della sapienza sono aperte. E quando prego non chiedo ricchezza. Io chiedo sapienza e conoscenza e comprensione. E protezione dai mali che sono in agguato nei luoghi oscuri. Così questo è il modo in cui devo vivere.
Vedi che la filosofia del Rastaman non è nulla di nuovo. Nulla del diciottesimo, del diciannovesimo o del ventesimo secolo. Risale all’origine della terra. Non è una religione. E’ un modo di vivere tradizionale. Come discepoli di Cristo.”
Intervista con John Swenson, 1981
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Cucina I-Tal ed Etiope

L’Injera እንጀራ

L’Injera እንጀራ è una sorta di “crepe” di farina di teff, un particolare cereale etiope dal grande potere lievitante. Su questa crepe sono adagiati vari condimenti tradizionali, che vengono mangiati con le mani utilizzando l’injera come pane.
L’injera è un cibo antichissimo, che si dice costituisse il pasto dei profeti biblici e del popolo d’Israele. Nella preghiera del Padre Nostro in lingua etiope amharica, invece di “dacci oggi il nostro pane quotidiano” si dice “dacci oggi la nostra injera quotidiana” (“Yelet Injeracchinin sitten zarie”). L’idea dell’injera, come un supporto circolare edibile su cui si pone un condimento, è l’archetipo africano della pizza italiana. Il Teff è un cereale senza glutine, che garantisce una fermentazione molto salubre ed alta digeribilità.
Ecco di seguito la ricetta per produrre l’Injera. Si compone di 4 fasi: Starter, Impasto, Gelatinizzazione e Cottura.
1) እርሾ Ersho – Starter/Lievito
Da preparare 3 giorni prima dell’impasto principale.
1 tazza di farina di teff
2 tazze d’acqua
(x 5/7 injera da 16 cm diametro)
Mischiare acqua e farina in un contenitore (preferibilmente di vetro) fino ad avere un impasto liscio.
Sigillare con pellicola e mettere al buio x 3 gg.
Dopo 3 gg l’impasto è fermentato, l’acqua sarà separata dall’impasto e andrà rimossa.
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2) ሊጥ Lit – Impasto
2 tazze di starter
6 tazze ca. di farina di teff
8 tazze ca. acqua
Mischiare la farina di teff con acqua fredda. Aggiungere gradualmente l’acqua e mescolare bene, spremendo i grumi con le dita. La mescola deve essere piuttosto densa.
Versate il tutto in un recipiente insieme al composto lievitante (Ersho), e lasciare a riposo coperto per 3 giorni, sigillando ermeticamente il recipiente per favorirne la fermentazione.
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3) አብሲት Absit – Gelatinizzazione
2 tazze d’acqua
1 di impasto
2/4 tazze d’acqua
Dopo 3 gg togliere l’acqua di copertura dell’impasto e mischiare.
Prendere una tazza di impasto e mescolare con due tazze d’acqua e mettere sul fuoco a bollire, fin quando non si cuoce e diventa molto denso. Raffreddare la mescola, e versarla nell’impasto, aggiungendo acqua fredda, da 2 a 4 tazze d’acqua a seconda della composizione ottenuta (si dovrebbe arrivare ad una struttura simile a quella dello yogurt).
Lasciar riposare il composto coperto da 2 a 4 ore, fin quando la consistenza non si stabilizza e cresce.
————–
4) መጋገር Megaggher – Cottura
Scaldare molto bene una padella antiaderente (quelle per le crêpes o piadina sono le migliori, ma vanno bene anche quelle normali). Eventualmente ingrassarla con burro o olio. In Etiopia si usano ampi ripiani in pietra, detti Mettad መጣድ, che possono produrre un’injera dal diametro molto più esteso di quello suggerito nella ricetta, che è ovviamente adattata agli strumenti occidentali.
Versare una piccola quantità di composto per la prima injera, che si fa più piccola come prova. Il composto si versa in senso circolare, da sinistra verso destra, e dall’esterno verso l’interno.
Appena si manifestano la maggioranza delle “bolle”, abbassare il fuoco e coprire con un coperchio. L’injera è generalmente cotta quando fuoriesce dal bordo della padella e si stacca da sola.
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Haile Selassie I - Insegnamenti

Proteggere Alberi e Foreste

“Le risorse forestali del Nostro Impero costituiscono uno degli elementi più importanti di ricchezza della Nostra terra. Quando le Nostre foreste sono propriamente conservate, esse proteggono il suolo fertile dell’Etiopia dall’erosione, e rendono il paesaggio verde e bello. Ma quando le foreste sono trascurate e gradualmente distrutte, la ricchezza della Nostra terra viene progressivamente ridotta e il paese diventa lentamente brullo e sterile.
Il taglio della legna è un’importante fonte di introito per la nostra popolazione rurale. Ma il suo tagliare senza necessità e il suo abuso di legname stanno a dimostrare chiaramente che essa non comprende l’importanza grande e di vasta portata della preservazione delle Nostre foreste.
Gli utilizzi degli alberi sono molti e vari. I boschetti di alberi proteggono i nostri campi e le nostre piantagioni dall’essiccazione ad opera dei venti del deserto, che soffiano dalle regioni vicine. Durante i mesi estivi, essi forniscono umidità e ombra. Se non verranno immediatamente piantati altri alberi per rimpiazzare quelli abbattuti di tempo in tempo, i Nostri costanti sforzi per conservare e sviluppare la ricchezza del Nostro paese – per il benessere delle generazioni presenti e future – saranno resi inefficaci e futili. Siamo grandemente addolorati nell’osservare come molte migliaia di gasha di ricca terra forestale vengano distrutti ogni anno dal taglio avventato di legname, dallo sconsiderato incendio delle foreste, dal pascolo forestale sregolato, e da altri abusi della Nostra ricchezza forestale, dovuti all’ignoranza popolare e al desiderio di vantaggio temporaneo da parte del Nostro popolo.”
– Sua Maestà Imperiale Haile Selassie I –
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Poesia Spirituale

Jah Marley

Sia lode al Profeta
della Tribù di Giuseppe
venduto per la moneta
in terra straniera
egiziana della serpe,
la sua vita
colonizzata
ghettizzata
e tuttavia seppe
tornare in patria
trionfante
la maledizione ruppe
da cantante
del Re
annunciatore potente
che allieta,
con la sovranità
completa
della cultura
Africana
ed Etiope
maestro del reggae
la vibrazione
regale
che rende
la testa quieta
libera la mente
da tutte le fisime,
icona
dell’incanto
che ti colpisce
ma sei contento
che ti percuote
senza lamento
e devasta
Sodoma
con le liriche
semplici
ed intime,
dovrebbe essere
analfabeta
mentre snocciola
l’ennesima
perla di coscienza
assoluta
la verità è un offesa
è l’ultimo
che ride
che poi vince,
Jah Vive
nell’ombra segreta
ecco nella carne
un altro re elegante
manifesta
la supremazia
che non si divide
ma s’eredita,
un regno
di prìncipi e regine
che marcia
coesa
su linee continue
e noi tutti
condotti a Rastafari
dalla voce
delle sue musiche
mistiche,
Hon. Robert Nesta
Marley Om
mago delle metriche
padre della fede
nell’occidente
neopagano Siòl
le bellezze
profetiche
del nazireo
coronato
da trecce
archetipiche,
ha abbattuto
pregiudizio
e critiche
contro mulatto
e razza nera
ha riscattato
l’onore
con la carriera
testimoniato
che non c’è liberazione
nell’ideologia
del milite,
del loro partito
di confusione
europea
soltanto l’Imperatore
è cosa seria
aldilà delle dispute,
tanto pericoloso
per l’anima
assatanata
da tendergli
un’imboscata
quella sera
ma proiettile
che tema
non c’era
riprese
la battaglia
con maggiore lena
invincibile,
battezzata
e purificata
la sua statura
appena prima
che morisse
a questa vita
dura
come neonato
fu consegnato
al giudizio
della storia
visibile,
Berhane Selassie
Luce della Trinità
Invisibile
fu consacrata
la sua funzione
rivelatoria
campeggia
la Sua Statua
nella piazza
ad Addis Ababa
i bambini
lo cantano
a memoria
è irripetibile.

 

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Haile Selassie I - Insegnamenti

I Figli mostrino Gratitudine verso i Padri

“Così come proviamo grande affetto per il Nostro popolo, così esso nutre grandi sentimenti d’affetto verso di Noi. Così come un padre non dovrebbe tramandare ai suoi figli soltanto ricchezza, ma anche fornire loro l’educazione appropriata per avere una vita più ricca e piena, così il dovere di coloro per cui è stato fatto molto è di mostrare gratitudine. Perciò, uniamo i Nostri sforzi per mostrare nelle opere quello che professiamo a parole.”
– Sua Maestà Imperiale Haile Selassie I –
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Poesia Spirituale

L’Esercizio Inutile

“Esercitati nella giustizia, perché l’esercizio corporale è utile a poca cosa, ma la giustizia è utile ad ogni cosa, avendo la speranza della vita presente e di quella futura.”
1 Timoteo 4, 7-8
Vitello brillante
d’ori
glutei
di Michelangelo
vuoti d’onori
idoli arroganti
senza guida
d’angelo
che li salvi
dai dolori,
zucche senza sale
né morale
ostentano l’angolo
dell’addominale
all’infuori
come supremo
tra i valori,
se fossero
così costanti
in lavori
più utili e migliori
oltre le figurine
da bambolo
avrebbero qualcosa
che li decori,
più delle vanità
dei consumatori
dell’onanismo
scandalo
sugli schermi
dei televisori,
la corporatura
di Ras Tafari
infranga le illusioni
inferiori
Davide
crivelli di fori
a grappolo
Golia
sia gettato fuori,
con malizia e nudità
sui calendari
quotidiani
non procuri
né cibo né fiducia
nei cuori
la sposa
non la trovi
scapolo
soltanto
prostituzione
ed errori,
Sua Maestà
è il più bello
tra gli uomini
mostra
ai Suoi adoratori
come trarre
quel poco
dai sudori
per essere forti
e duraturi
con calcolo
senza vanità
di sogni
impuri
adulatori,
forse tu ti glori
di carri
e cavalli trainatori
ma in guerra
non c’eri
e non sai
dove dirigere
i tuoi poteri
da pargolo
insicuri
motori,
alimenti
vivificatori
esercizi
disciplinatori
la carne è il tempio
le ossa colonnati
valgono
capolavori
di pittori,
non squilibri
intelletto
e spirito
osservatori
i fondamenti
che rimangono
culturali
progenitori
i culturismi
del pascolo
veramente
creatori.
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Haile Selassie I - Insegnamenti

Prepararsi al Lavoro Duro

“Preparatevi al lavoro duro e mettete insieme le vostre risorse per competere con gli altri nelle attività economiche e commerciali della vostra madrepatria. Che ognuno di noi sia cosciente delle sue responsabilità e assolva fermamente ai suoi obblighi, così da diventare padrone del proprio destino. E’ meglio lavorare la terra che bisticciare per questioni triviali. E’ meglio sfruttare efficacemente un piccolo tratto di terra che proclamarsi proprietari di una vasta terra inattiva.”
– Sua Maestà Imperiale Haile Selassie I –
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