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“Devo dire che nero e bianco come forma di discorso, come un mezzo per giudicare il genere umano, dovrebbero essere eliminati dalla società umana. Gli esseri umani sono precisamente gli stessi, di qualunque colore, razza, credo o origine nazionale possano essere.”
— Sua Maestà Imperiale Haile Selassie I —
Il Rasta è l’Uomo dal Cuore Nero

La Gioia Vana del mondo
La grande cantante SudAfricana Miriam Makeba si inchina solennemente dinanzi ad Haile Selassie I nel 1963.
Miriam Makeba è stata un importante attivista panafricana, ed è recentemente morta in Italia, a Castel Volturno, dopo un concerto contro la camorra e a sostegno della comunità africana oppressa.
YeNetzannet Qen
L’Etiopia fu liberata dal Fascismo, prima tra tutte le nazioni del mondo, il 5 Maggio 1941.
Rileggete quella vecchia poesia di Manzoni (5 Maggio), per cogliere l’eternità profetica dell’evento. Moriva Napoleone, il Leone di Napoli. E qui muore “Napoloni” (come il buon Charlie Chaplin chiama Mussolini nel “Grande Dittatore”). Eterno mistero dell’italiano imperialista esaltato, e poi calpestato.
E tuttavia perdonato. Perché non siamo in Yugoslavia e non c’è Tito, c’è lo Spirito di Cristo, e seppur la vittoria nel 1941 sia lontana, la prima cosa che fa il Re al rientro è garantire l’amnistia a tutti i suoi nemici, e una fetta consistente di famiglie italiane è tutt’ora viva a motivo di questa grazia ignorata, di cui loro non sarebbero capaci.
Nella foto, Haile Selassie I calpesta una bomba inesplosa, sotto lo sguardo attonito dei suoi soldati, e si fa fare una foto. Erano i giorni dell’invasione, e gli Italiani gassavano la popolazione con l’iprite, ed abusavano slealmente di tutti i loro vantaggi tecnologici. Haile Selassie I è in prima linea, sotto le bombe, sotto il fuoco, con la mitragliatrice in mano, con il piede sulla bomba. Partigiano prima dei Partigiani. Difensore degli oppressi.
E Mussolini, chi l’ha mai visto combattere la guerra che lui stesso aveva originato ? Finirà appeso e sputato, mentre il Re riprenderà posto sul Suo trono d’oro.
Come sapeva molto bene quel giorno, in cui decise di farsi fare una foto “da incosciente”, per dare speranza a tutti i popoli dei mondo spaventati dal fascismo.
Lui, nel mezzo del diluvio di fuoco, era così tranquillo..