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Poesia Spirituale

Addis Abeba – Nuovo Fiore

“Per amore di Sion non tacerò,
per amore di Gerusalemme non mi darò pace,
finché non sorga come stella la sua giustizia
e la sua salvezza non risplenda come lampada.
Allora i popoli vedranno la tua giustizia,
tutti i re la tua gloria;
ti si chiamerà con un nome Nuovo
che la bocca del Signore indicherà.
Sarai una magnifica corona nella mano del Signore,
un diadema regale nella palma del tuo Dio.
Nessuno ti chiamerà più Abbandonata,
né la tua terra sarà più detta Devastata,
ma tu sarai chiamata Mio compiacimento
e la tua terra, Sposata,
perché il Signore si compiacerà di te
e la tua terra avrà uno sposo.”
Isaia 62, 1-4
Guarda Addis Abeba
nel fasto del colore
dell’odore che inebria
l’eucalipto in fiore
che avvolge la terra
rosso-negra
ecco il Nome
dell’Imperatore
scolpito nella pietra
dei palazzi d’epoca,
Israele è signore
per le vie d’Africa
shirò caldo d’amore
si respira la poetica
il canto filiforme
della moschea arabica
s’intreccia all’umore
del prete che predica,
le Chiese come dimore
in cui l’io riposa
dalla fatica
insieme al martire
la gioia della Sposa
la domenica fatidica,
le mercanzie più rare
di spezie indiane
ed erbe mai sentite
nominare
in tutta la vita
non sei mai solo
per le strade
di PostaBièt
in salita
spinte ritmiche
a guidare le parate
per glorificare
la santa antica,
razze ed etnie
religioni e culture
con aria amica
attorno al focolare
originale
la Città di Dio
è stata stabilita
si chiama Nuovo Fiore
la Sua capitale
come una Moglie
che rende regale
e l’agricoltore
si meraviglia,
la propaganda
coloniale
è qui abolita
è sempre estate
13 mesi
di soleggiate
banchetti e feste
d’ebbrezze
disciplinate
figlio e figlia
danzano dinanzi
a Padre e Madre
luce elettrificata
e vermiglia
non c’è notte, risplende
Zion nelle sere
Baata Maryam
bisbiglia,
non c’è morte
che ci piglia
all’ombra
del Tiqur Anbessa
non c’è anima
impura
o depressa
che sia ammessa
per molte miglia.
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