Categorie
Bob Marley

Il Successo di Babilonia non ci interessa

Giornalista: “E’ cambiato qualche cosa dopo il grande successo commerciale che la musica reggae ha riscosso in tutto il mondo?”
MARLEY: “No, assolutamente, quel tipo di successo non ci interessa. Per quel che mi riguarda io non vivo nel lusso e negli agi. Gran parte di quel che io guadagno lo dispongo per i miei fratelli rasta che per questo mi amano a mi rispettano. Voi stesso potete vedere quanta gente ci sia al mio seguito. Non è qui per onorarmi, ma sono io che li ho voluti qui con me per toglierli dai ghetti e dalla povertà della mia terra. Le parole di una mia canzone dicono ‘La maggior parte della gente pensa che il bene verrà dal cielo, porterà via tutto e renderà tutti felici, ma se voi sapeste il valore della vita, cerchereste la vostra sulla terra. Ora che avete visto la luce, ribellatevi per i vostri diritti’. Ma ribellarsi con la fede, non con la forza.”
Bob Marley, Intervista con Marco Basso, Torino 1980
Condividi:
Categorie
Poesia Spirituale

Sulla Nave di Babilonia

“Poi udii un’altra voce dal cielo:
Uscite, popolo mio, da Babilonia
per non associarvi ai suoi peccati
e non ricevere parte dei suoi flagelli.
Perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo
e Dio si è ricordato delle sue iniquità.”

(Apocalisse 18, 4-5)

Ecco ci siamo tutti
sulla stessa barca
fratello, belli e brutti
come nell’arca
ne sentiamo i flutti
e insieme si sbarca
giusti e farabutti
d’ogni colore e marca
quando piove sui tetti
nessuno se ne smarca
e coi carboni ardenti
meglio si demarca
e poi come la metti
se la speranza è parca
controlla i biglietti
è il Titanic che si narra
svanì misero nei distretti
abissali, vennero a galla
pochi graziati eletti
prima s’aprì una falla
e un dòmino d’effetti
continua mentre traballa
gente si scambia affetti
suona ancora la banda
coll’acqua alta fino ai denti
e lo stesso la propaganda
accompagna quei perdenti
nel ventre della grande orca
si sparano i parenti
per scampare alla loro forca
una scialuppa sulle correnti
è l’unica che ci porta
lontano dai tormenti lenti
chi esce da Babilonia morta
lui soltanto tra i viventi
stai in allerta ed ascolta
non distrarti per gli eventi
non c’è scudo né la scorta
che salvi i tuoi lamenti perfetti
lascia la rotta storta
Caronte è tra i traghetti
al cinema l’ho già scorta
la fine dei marinaretti.

Condividi:
Categorie
Babilonia

LA LINGUA PIU’ BELLA DEL MONDO – Zecca di Stato

Il luogo dove producono i loro soldi, monete e banconote, lo chiamano simpaticamente come il comune parassita succhia-sangue portatore di diverse malattie e potenzialmente letale.
E’ proprio vera la parola di Davide: “E non sanno tutti gli operatori di iniquità, che divorano il mio popolo come si mangia il pane.”(Salmo 14,4)
Una parola di probabile origine araba (“sikkà“, conio), che fatalmente si innesta nella lingua italiana rivelando la natura del loro sistema finanziario sporco e divoratore, che assorbe e consuma molte più risorse di quante ne produca, che porta malattia e perversione alla mente dei cittadini, e che costituisce la principale ragione di crimine e omicidio. D’altronde, il Signore fu tradito dal famoso parassita chiamato Giuda Iscariota per 30 denari.
Sempre in virtù di questa associazione linguistica, parliamo di “oro zecchino” per indicare quello più puro e prezioso, e diciamo “nuovo di zecca” per esaltare la qualità virginea di un oggetto. Conosciamo bene anche lo “Zecchino d’Oro“, che riproponendo il pluri-celebrato connubio Vaticano/Bambini richiama ancora una volta una vocazione drammaticamente vampiresca.
Condividi:
Categorie
Babilonia

Inculcare i Principii

E’ difficile da credere, che tra milioni di possibilità espressive e radici linguistiche abbiano scelto proprio questa parola per indicare il modo più tecnico ed efficace per istruire il prossimo.
Centinaia di volte abbiamo udito questa parola associata al lavoro educativo sui bambini: “Dobbiamo inculcare ai nostri figli i principii…“. La loro educazione è un lavaggio del cervello violento e indegno come una sodomizzazione, e la sodomia dei loro preti, a cui furono affidati i figli della nazione per l’educazione spirituale, si riflette sul linguaggio come fondamento diseducativo dell’intera società.
Sono i frutti inevitabili di una civiltà falsa e artificiale che ha tradito ogni tradizione. “Se il Signore degli eserciti non ci avesse lasciato una discendenza, saremmo divenuti come Sòdoma e resi simili a Gomorra.” (Romani 9,29)
Condividi:
Categorie
Babilonia

Tradimento – Tradizione – Traduzione

Secondo la Scrittura Biblica, in principio “tutto il mondo aveva una sola lingua e una sola parola” (Genesi 11, 1), la stessa che Dio aveva utilizzato per creare il mondo e che aveva insegnato ad Adamo primo uomo. Ma quando gli uomini costruirono – attraverso gli straordinari poteri logici e scientifici offerti da quel linguaggio – una struttura che giungesse ai cieli per rivaleggiare con Dio, furono da Lui puniti con la confusione delle lingue, mentalmente depotenziati e socialmente dispersi, presso la celebre Torre di Babilonia, archetipo dei grattacieli e di ogni potere tecnologico dell’uomo che si erge superbamente contro Dio, la Verità e la Giustizia.
A quel punto, la tradizione etiope ci dice che si originarono 72 lingue parlate e 20 alfabeti scritti, tra cui quello latino che stiamo maneggiando. Lingue ed alfabeti figli della confusione e dell’alterazione, che in loro stessi portano testimonianza perpetua di contraddizione e perversione psicologica, come anche Dante ha riconosciuto in una delle sue opere, il “De Vulgari Eloquentia”.
Mentre la lingua Ge’ez originale è fondata sul Verbo di Dio, evocativa, onomatopeica e accordata alle forme della Natura, perfettamente coerente nelle radici e matematicamente bilanciata attraverso il calcolo gematrico, le lingue dell’occidente, in particolare quelle più recenti, sono il frutto di convenzionalità e mescole storiche irrazionali, che foggiano uno strumento cognitivo altamente artefatto e contorto.
La lingua del serpente è biforcuta, il suo parlare è doppio secondo la doppiezza del suo cuore, ipocrita e subdolo, internamente scisso nel senso e nella mentalità. Così come “gli spiriti immondi, quando lo vedevano, si gettavano davanti a lui e gridavano: <<Tu sei il Figlio di Dio!>>” (Marco 3,11), e come il Signore diceva ai propri nemici accusatori “Tu lo dici!“, così questa lingua doppia deve confessare la verità e tradirsi, come un serpente che mangia sé stesso. La profezia infatti recita:
Ogni ginocchio si piegherà, e ogni lingua confesserà“, persino quella dei nemici. Che lo fa proprio nella parola TRADIMENTO.
La radice di questa parola è il verbo latino “tradere”, che significa consegnare, tramandare. Molto curiosamente, l’associazione semantica tra il tradimento come atto di slealtà, e il tradere inteso come consegnare, deriva proprio dalla storia della Cristianità, quando nei primi secoli, durante le persecuzioni romane, i “traditores” erano coloro che consegnavano alle autorità imperiali i libri, le reliquie, gli oggetti santi e anche i fratelli della Chiesa Cristiana.
Altrettanto curiosamente, questa stessa radice compare nella parola utilizzata per indicare la TRADIZIONE, che dunque, dal punto di vista strettamente linguistico, equivale perfettamente a TRADIMENTO, come forma sostantivata della radice TRADERE. Lo stesso può essere applicato alla parola TRADUZIONE, da cui anche il detto popolare “Traduttori Traditori”.
La lingua italiana confessa in sé stessa che la Sua Tradizione è un Tradimento, dacché basata su una versione romanizzata di quella fede Cristiana Afro-Orientale contro cui i Romani hanno praticato eccidio e persecuzione oltre misura più di qualunque altra civiltà, a partire dalla croce su cui uccisero Cristo Stesso: una versione manipolata e falsificata, che rappresenta un pieno rinnegamento dei principi e dei costumi della Cristianità Originale.
Ed è un tradimento anche la loro traduzione della Bibbia e del linguaggio Cristiano. E’ evidente che la lingua europea e pagana del latino non può comunicare lo spirito della letteratura biblica semitica, né rendere adeguatamente la sua mentalità spirituale originaria, e tutta la loro interpretazione teologica è viziata da questa romanizzazione forzata e snaturante, praticata per interessi politici coloniali di dominazione culturale.
Ecco dunque l’illusione del Papa di Roma, che non riflette alcuna somiglianza con la vita di Cristo, mentre ricorda precisamente, nei modi e nell’attitudine, i politici e i sovrani romani, e come loro, a differenza di Cristo, si sbarba; tuttavia pretende di rappresentarLo sulla Terra in maniera esclusiva e infallibile, e dichiara il Vaticano “culla della Cristianità“, mentre è la culla dei suoi crocifissori.
Condividi:
Categorie
Babilonia

La Giornata della Dimenticanza

Che penoso esercizio retorico, rievocare con grande sdegno le discriminazioni e gli abusi contro i diritti umani operati dal Nazifascismo, e ignorare quello di cui oggi sono complici proprio loro, i grandi anti-fascisti come Cinquestelle Pd e Draghi, in questo delirio sanitario senza criterio legale né morale né pratico, strapieno di interessi economici bugie e magagne, che sta affamando la nazione e che ha ghettizzato migliaia di famiglie ingiustamente.
Quale memoria ipocrita dimentica gli abusi sanitari del Nazifascismo e della sua “scienza” ufficiale, asservita alla violenza mortale e senza alcun interesse per la salute pubblica ? Quella che fa finta di non ricordare che la tessera del partito fascista era verdognola e ufficialmente “facoltativa”, ma obbligatoria per lavorare. E che il partito Fascista è giunto al potere esattamente un secolo fa, e siamo in quello stesso punto nel ciclo del tempo.
E’ la giornata della dimenticanza. Aldilà dell’illusione pandemica, la giornata della memoria avrebbe un senso se si ricordasse davvero tutto quello che c’è da ricordare, quindi non soltanto la persecuzione contro gli ebrei, ma anche il genocidio fascista contro il popolo Etiope, dacché questo fu nettamente più vittimizzato dallo Stato Italiano (circa 1 milione di morti) e sottoposto a tutti gli effetti ad un regime di apartheid razziale, come atto supremo di un progetto coloniale continentale durato più di 400 anni. Per giunta, gli Etiopi sono ebrei circoncisi discendenti di Salomone: sommavano il disprezzo per l’ebreo e quello per il negro, e furono colpiti dalla legislazione razziale ben prima degli ebrei europei.
E nonostante ciò, assistiamo ad uno stra-pompamento mediatico e statistico nella sola direzione dello Stato di Israele, per giustificare i loro abusi politici in Palestina e legittimarlo come avamposto occidentale in Medio-Oriente. E questi ebrei bianchi delle comunità occidentali, ormai romanizzati tedeschi inglesi francesi da 2 millenni di permanenza in Europa, con l’Israele biblico non hanno più niente a che vedere: loro sono i compari degli europei nell’usura sin dal Medioevo, e reggono tutt’ora con loro le redini dell’economia bancaria della supremazia bianca coloniale. Sono stati perseguitati dal Nazismo anche a motivo del loro peso economico e politico (Hitler ricevette prestiti dalle banche ebraiche), e sono razzisti proprio come i nazisti verso gli Etiopi e i Palestinesi, rendendo questo giorno teoricamente nobile un’ennesima manovra d’interesse coloniale profondamente contraddittoria.
E il Papa, che è un’altra illustre marionetta di questo teatro satanico da circa 1600 anni, ha baciato mani e scarpe e chiesto scusa a tutti, ma di scuse ufficiali agli Etiopi ancora non ne ha mai pronunciate, sebbene il Vaticano sia stata la prima istituzione a riconoscere l’occupazione italiana in Etiopia, e l’abbia sostenuta con abbondante propaganda religiosa. Nemmeno oggi la memoria del “rappresentante infallibile di Cristo” viene illuminata dallo Spirito Santo.
Il mese di Febbraio, internazionalmente dedicato alla Storia Nera e al Genocidio Africano, e in cui si ricorda anche il giorno dei Martiri Etiopi Antifascisti (19 Febbraio), dovrebbe sensibilizzare l’opinione pubblica in questa direzione e spingere verso un cambiamento d’attitudine ormai doveroso.
Il più grande olocausto della storia è quello Africano.
BASTA AMNESIE E MANIPOLAZIONI DELLA MEMORIA!!!
DIO E LA STORIA RICORDERANNO I VOSTRI GIUDIZI !!!
Condividi:
Categorie
Bob Marley

Rifiutiamo le loro Classi e Classificazioni

Giornalista: “I giornali fra i vari titoli ti hanno conferito anche quello di prima superstar del terzo mondo, li condividi?”
Marley: “No! Nel modo più assoluto. Affermare questo significa dividere ancora una volta i popoli e la gente, in tante classificazioni. Così’ oltre alle classi che già il sistema di Babilonia ha creato, e cioè la ricca, la media, la nobile, la borghese e la povera, avremmo anche quelle di terzo, secondo o primo mondo. No! Rifiuto tutto questo e sono contrario alle superstar, appartengano esse al mondo del capitalismo o a quello del sottosviluppo.”
Intervista rilasciata a Giancarlo Zucchet, Milano 1980
(tratta da ““PRISMA” – Mensile di Riflessi Sonori – Numero 4 – Giugno 1981)
Condividi:
Categorie
Babilonia

VAX VEX

Somministrare un farmaco forzatamente, a chi non ci crede, non lo vuole o non se la sente di prenderlo, è una pratica anti-medica, oltre che lesiva dei diritti umani, dacché la partecipazione e tranquillità psicologica del paziente è uno dei prerequisiti per la giusta efficacia del farmaco.
Obbligare ad assumere un farmaco senza che lo stato si prenda formalmente la responsabilità legale di risarcire e pagare per eventuali errori, è giuridicamente inammissibile.
Obbligare ad assumere un farmaco prima che siano passati 10 anni di osservazione sperimentale, è irresponsabile e politicamente delinquenziale, e non si è mai visto storicamente prima con nessun vaccino.
Obbligare milioni di persone a prendere un farmaco che non vogliono, significa creare un esercito di innocenti perseguitati che risponderanno con la forza agli atti di forza, e produrranno tensioni civili inimmaginabili.
Un’idea sconsiderata che stanno cercando di ottenere con la massima fretta, poiché in tutto questo gioco, i grandi miliardi del capitalismo sanitario e le sue scadenze finanziarie contano palesemente di più della salute e dei diritti dei cittadini, e c’è un banchiere a dirigere la baracca, che gli Italiani non hanno mai votato e forse nemmeno mai considerato per il governo.
Democrazia Ipocrisia. Non hai niente da insegnare a nessuno, né al talebano né al cinese né all’africano. Hai soltanto in mano la corruzione coloniale del mondo da 500 anni e pagherai per tutte le tue responsabilità, con la stessa moneta.
Condividi: