Categorie
Chiesa Ortodossa Etiope

La Tradizione Etiope riguardo alla Chiesa di Roma

“All’inizio invero Roma credette rettamente alla predicazione degli apostoli, sino a Costantino e alla regina Elena, che scoprì il legno della croce, e rimasero nella retta fede centotrenta anni.
E in seguito insorse Satana, in nemico degli uomini dall’antichità, e sedusse gli uomini del paese di Roma; e corruppero la fede di Cristo e introdussero l’eresia sulla chiesa del Signore…
Essi, che non sanno da dove vengono e non sanno dove vanno…”
Kebre Negest, Cap. 93
“Vi rivelerò del re di Roma, quando disobbedirà e irriterà il Signore nella fede. Questa fede che abbiamo istituito, è la fede che un futuro re trasgredirà in Roma, e un capo dei vescovi (il papa) si unirà a lui.
E cambieranno e falsificheranno l’esposizione dei dodici apostoli e la trasformeranno nel desiderio del loro cuore, e insegneranno secondo il loro volere e volgeranno la scrittura alla loro maniera, come disse l’apostolo: ‘Per questo essi stessi si sono comportati come Sodoma e Gomorra’. E nostro Signore nel vangelo disse ai suoi discepoli: ‘Guardatevi da quelli che vengono a voi con vesti di pecore, mentre dentro sono lupi e rapaci’.
Nessuno di quelli che avranno cambiato la nostra fede siederà sul trono di Pietro. Poiché, se vi siederanno dei loro capi dei vescovi (papi) dalla fede ammalata, le loro viscere saranno denudate, poiché all’angelo del Signore è stato ordinato di custodire il trono di Pietro in Roma.”
Kebre Negest, Capitolo 113
Condividi:
Categorie
Haile Selassie I - Testimonianze

Papa Paolo VI, Ginevra 1969

Maestà,

Ci procura grande piacere incontrare Vostra Maestà oggi in questo famoso centro di attività mondiali: attività dirette al miglioramento del genere umano. Siamo lieti di aver avuto questa opportunità d’intrattenerci con Voi su problemi di comune interesse, e ancora una volta Ci siam trovati uniti insieme nel fervido sforzo diretto agli stessi scopi di pace e di unità fra gli uomini.

L’interessamento della Vostra Maestà Imperiale per la causa della pace è ben noto, e la fatica e gli sforzi da Voi compiuti a questo fine hanno suscitato l’ammirazione di tutti gli uomini retti. Poiché anche Noi aneliamo alla pace, Vi esprimiamo la Nostra sincera gratitudine per i Vostri incessanti sforzi che Noi abbiamo appoggiato con entusiasmo.

La pace, tuttavia, non è solo un’opera negativa; la vera pace è positiva: essa implica unità, carità, comprensione, tolleranza e perdono. Questo aspetto positivo della pace spicca pure in maniera eminente nelle opere della Maestà Vostra Imperiale per il bene della umanità, e specialmente in quel grande compito che Voi vi siete assunto e per il quale avete lavorato con coraggio: l’unione nell’Africa.

Ma tutte le opere di uomini bene intenzionati, che, secondo il proprio modo di vedere, si adoperano per un mondo migliore, a nulla giovano se non si tiene conto del Grande Iddio e dei più alti destini dell’uomo. Sotto questo riguardo Vostra Maestà Imperiale s’è meritata la stima di tutti per il rispetto mostrato in tutto il vostro operare verso la grande dignità della natura dell’uomo, e per aver dato esempio di personale coraggio e forza d’animo in una vita non priva di sacrifici.

Noi desideriamo di continuare a lavorare in spirito di amicizia e di cooperazione per gli ideali cui entrambi aneliamo, e preghiamo costantemente che tali ideali possano essere conseguiti. Inoltre preghiamo in special modo che Vostra Maestà Imperiale e tutto il Vostro diletto popolo possano ricevere l’abbondanza delle divine benedizioni.

Papa Paolo VI / Ginevra – Martedì 10 giugno 1969

Condividi: