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Haile Selassie I - Insegnamenti

Jah Aiuta Chi Si Aiuta

“Etiopi, abbiate il coraggio di predisporvi. A meno che non miglioriate la vostra sorte con il sudore della vostra fronte, nessuno si accollerà le vostre responsabilità. A condizione che perseguiate il vostro compito con dedizione incrollabile, Noi, da parte Nostra, faremo tutto il possibile per assistervi nella vostra marcia in avanti”.
– Sua Maestà Imperiale Haile Selassie I –
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Haile Selassie I - Testimonianze

Indro Montanelli – Giornalista Italiano – 1982

Intervista con Enzo Biagi, tratta da “1935 e dintorni”, E.Biagi, Mondadori 1982.
“Io ho una grande ammirazione per il negus, un vero uomo senza dubbio, e gli abissini erano gente amabilissima, mai stati nostri nemici, anche durante il conflitto, dovunque andassimo ci accoglievano con feste…” (…)
“Ricordo Haile Selassie come una persona piena di dignità, l’ho conosciuto quando ritornai laggiù: diffidente, furbo, accortissimo, certamente un capo adatto al suo paese, che non accettò mai le offerte che gli furono fatte da noi. Come tu sai, subito dopo gli volevamo dare un grosso appannaggio, farlo re di Rodi o di qualche isola dell’Egeo, il che era certamente più comodo che non andare esule a Londra, povero, perché non aveva soldi esportati. E invece seppe conservare il suo rango, il suo stile, ma soprattutto ebbe questo grande merito: appena rientrato ad Addis Abeba si mise a proteggere gli italiani, non ebbe mai nessun rancore.”
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Merkato

Scialli Etiopi in Cotone Finissimo, Nettelà

Scialli in cotone bianco finissimo, con decorazione policromatica in molte diverse fantasie. Sono filati con il telaio manuale, un’arte tradizionale plurimillenaria.

Molto grandi, per avvolgere completamente il corpo. Ottimi anche come turbanti.

I Nettelà si usano in Etiopia come sopravveste durante la liturgia della Chiesa Ortodossa, nelle occasioni più eleganti e nei giorni di festa.

 

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Etiopia - Storia, Costumi e Territorio

Le Chiese-Foresta in Etiopia

Ogni Chiesa in Etiopia è dotata di un ampio giardino esterno, in cui i fedeli possono meditare e ascoltare liturgia e predicazione. La connessione organica con la natura è considerata un fondamento della vita spirituale e del suo giusto intendimento, e non viene sostituita da modelli iper-urbanizzati e artificiali, come in Occidente.
Nelle aree intensamente coltivate o sfruttate dal lavoro, le chiese appaiono dall’alto come delle oasi botaniche, e svolgono un essenziale ruolo di preservazione della ricchezza biologica del territorio.
Nella prima foto, la chiesa di Goha Maryam nei pressi di Bahr Dar.  Nella seconda foto, la chiesa di Betzawit Maryam e nella terza la chiesa di Debre Meheret Arbatu Ansesa, entrambe nelle vicinanze del Lago Tana.
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Chiesa Ortodossa Etiope Meditazioni

Non abbiamo Dogmi ma Misteri

Quando usiamo la parola latina “dogma”, intendiamo un concetto assolutamente inarrivabile alla comprensione umana, che deve essere passivamente accettato per fede. E’ una parola latina che riflette la stretta mentalità della Chiesa Romana che l’ha elaborata. Tuttavia, dovremmo ricordarci che la cultura biblica non è in origine romana, ma semitica e afro-orientale, e che certe etimologie pagane ci distolgono dall’intendimento originale della spiritualità giudeo-cristiana, mescolandolo con quello dei suoi oppressori.
In Etiopia, dove tutti questi caratteri storici ed etnici si preservano inalterati sino ad oggi, la formula di fede non è fatta di “dogmi”, ma di MISTERI (M(e)stir ምሥጢር / M(e)stirat ምሥጢራት). I 5 concetti fondamentali della teologia Etiopica, i cosiddetti 5 Pilastri (Hamistu Aemad), sono anche chiamati “Misteri della Divinità” (Mestirate Melekot), e questa parola non implica che il fedele non possa coglierli, ma che, proprio come tutti i grandi misteri della realtà, si rivelino e non si calcolino, e siano ricevuti dall’intelletto per mezzo dello spirito, l’unico che può intuirne l’assoluta verità. Nella vita spirituale autentica dell’Etiopia, essi si manifestano in perfetta chiarezza e consistenza, e portano con sé un’estesa ricchezza sapienziale.
Anche nella scienza logica della matematica bisogna stabilire in principio degli assiomi fondamentali, che seppur non dimostrabili, sono intuitivamente certi ed essenziali per qualunque operazione e calcolo. La loro epistemologia, come direbbero i grandi filosofi, e comparabile a quella dei Misteri religiosi, e similmente quest’ultimi sono fondamentali e primari per la conoscenza generale di una persona equilibrata e ragionevole.
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Haile Selassie I - Insegnamenti

Haile Selassie I ha parlato di Dante Alighieri

“Ho desiderato celebrare la figura di Dante Alighieri perché è una figura universale illustre e ammirata dall’intero mondo. Noi proprio per questo desideriamo che tutti i lavori di Dante vengano tradotti in lingua amarica, per farli conoscere al nostro popolo.” (23 Marzo 1966, Intervista a M. Tremaglia)

“Accogliamo questa opportunità di essere presente qui oggi per inaugurare la Mostra presentata dal Governo Italiano in commemorazione del 700esimo anniversario della nascita del poeta immortale, Dante Alighieri. E’ un’occasione in cui siamo chiamati a guardare indietro su un vasto periodo di storia e dimorare per un momento sulle grandi maree di cambiamento che si sono formate e che hanno travolto il mondo nei sette secoli da quando il genio di Dante fu dato all’umanità.

Durante gli anni della vita di Dante e attraverso la sua magnifica ‘Divina Commedia’, che ha la Nostra profonda ammirazione, i primi bagliori del Rinascimento, il grande risveglio dello spirito umano che ha così tanto trasformato la natura della vita sul pianeta, si mostrarono innanzi. Dal tempo di Dante in poi le immense forze dell’intelletto e dell’immaginazione umani vennero dirette con crescente concentrazione ed effetto sulla natura dell’uomo e le sue relazioni con i suoi simili e con il mondo.

I brillanti conseguimenti realizzati durante in Rinascimento – e in verità lungo tutta la storia ricordata – portano fedele testimonianza del genio e della capacità dell’uomo. Qui in Africa, in questo stesso secolo, un’ulteriore testimonianza di queste qualità si sta dispiegando dinanzi ai nostri occhi. L’Etiopia e i suoi stati sorelle stanno ora esperendo il proprio rinascimento, ricreando dalla loro antica e gloriosa civiltà una nuova via di vita e speranza. Il grande fermento intellettuale che si è affermato di questo continente fornisce un forte parallelo moderno al grande risveglio dell’Europa che ebbe inizio in una piccola città della Toscana, così tanto tempo fa.” (11 Marzo 1966)

“La Divina Commedia di Dante, anche se Noi non l’ammirassimo, è un’opera colossale che tutto il mondo conosce ed ammira. Tuttavia, ciò che più amiamo e ricordiamo più volentieri, sono i versi : ‘non ti curar di loro ma guarda e passa’.” (1962 Intervista a Gianni Bisiach)

“Tra i poeti, Sua Maestà Imperiale preferisce Dante” (Informazioni per la Stampa, testo in italiano del governo imperiale del 1967)

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Etiopia - Storia, Costumi e Territorio

La Terra di Dio

“Nessun paese nel mondo è così pieno di chiese, monasteri ed ecclesiastici come l’Abissinia; non è possibile cantare in una chiesa o monastero senza essere uditi da un’altra, o forse da svariate.”
Il Gesuita Jeronimo Lobo (1624)
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Cucina I-Tal ed Etiope Etiopia - Storia, Costumi e Territorio

In Etiopia si Mangia con le Mani

In Etiopia si mangia con le mani, così come era tradizione biblica. Nella Bibbia non vengono mai nominate posate nelle descrizioni delle mense, e nell’ultima cena il Cristo prese il pane, lo spezzò con le mani e porse il boccone ai suoi discepoli.
L’usanza di imboccare i propri familiari e amici, come gesto d’amore insegnato dal Signore stesso, è ancora oggi custodita in Etiopia e viene chiamata “gursha”.
In Etiopia dunque, proprio come nella Bibbia, c’è il contatto diretto con il cibo, che permette di assaporarlo e apprezzarlo meglio, e la sua condivisione sociale, dacché il tavolo è circolare e più persone mangiano con le mani nello stesso piatto senza scandalo.
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Arte Visiva

L’Arte Etiope di Tewolde Berhan

Trinità Mistica

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