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Haile Selassie I - Leggi e Governo

L’Educazione è il Vero Fondamento dello Stato

Il Re Haile Selassie I ha insegnato al mondo i principi universali della rettitudine politica. Quei principi che valgono per tutti i regni della terra, qualora vogliano esercitare un governo di libertà e giustizia sul mondo, in accordo alla Legge di Dio.

Il primo principio che ci è stato insegnato è che il fondamento dello Stato, così come di ogni realtà esistente, è l’Educazione, la Conoscenza, così come è scritto nel Vangelo di Cristo: “In Principio era Il Verbo” (Giovanni 1,1). L’Educazione, nelle parole del Re, dovrebbe essere “il concernimento primario” del Capo dello Stato. E’ infatti la Conoscenza che permette ad ogni strumento teorico e fisico di essere applicato nella correttezza morale e tecnica, e questo dovrebbe essere il principio predominante di un governo competente.

E’ proprio per questa ragione che la Repubblica Italiana è stata stabilita da una congregazione di dottori politici per mezzo di un documento scritto, la COSTITUZIONE, dopo lunghe sessioni parolose di PARLAMENTO. L’articolo 1 di quella costituzione, tuttavia, dice che la Repubblica è fondata sul lavoro, e non fa alcuna menzione prioritaria dell’Educazione.

In verità, se non sono stato educato prima, non posso lavorare correttamente, ed è per questo che i bambini vengono mandati a scuola e non in cantiere. In questa prospettiva, il lavoro è un attività di compimento, non di fondamento, e già il primo articolo di quel documento mostra un gravissimo errore analitico.

Forse la nostra costituzione, scritta da un manipolo eterogeneo di comunisti, cattolici, repubblicani e mafiosi (c’era pure Andreotti tra i padri costituenti) non è proprio la più bella del mondo, come vorrebbe una certa propaganda. Forse è il caso di ripartire dai fondamentali più semplici della dottrina, di ridisegnare la nostra società cominciando dalla comprensione di cosa deve stare davvero al primo posto per rendere l’edificio sociale stabile, e produrre il lavoro che il Primo Maggio si festeggia, ma non ci sta e non è in grado di sostenere alcun edificio politico.

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Haile Selassie I - Leggi e Governo

Le Petizioni all’Imperatore

Per legge costituzionale (Art. 63 della Costituzione Riveduta 1955) ciascun cittadino etiope aveva il diritto di presentare petizioni personali direttamente all’Imperatore Haile Selassie I.
La prassi del tempo era quella di consegnare a mano un documento scritto all’Imperatore, sempre visibile e raggiungibile nel suo lavoro e nel suo movimento per l’Impero, e sempre ben disposto ad ascoltare i contributi o le lamentele del Suo popolo, persino del più umile dei Suoi sudditi, ed avere contatto fisico personale con essi con molta tranquillità e facilità.
Una differenza nettissima nel paragone con i politici di Babilonia, ben coperti tra i vetri oscurati e blindati delle loro auto, irreperibili e distanziati, timorosi del popolo e dell’esperienza reale della povertà, senza alcuna connessione col mondo della lotta sociale che pretendono di rappresentare e difendere.
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