Categorie
Haile Selassie I - Testimonianze

Università di Cambridge – Laurea ad Honorem in Legge – 1924

Cambridge, 18 Luglio 1924
Dr. E. C. Pearce, Vice-Cancelliere dell’Università di Cambridge:
Conferendo a Sua Altezza Reale Tafari Makonnen, la laurea onoraria di Dottore in Legge.
“Il poeta Omero dice che gli Etiopi sono senza colpa. Erodoto dice che vivono a lungo, probabilmente poiché non usano vino. E’ un fatto assodato che la razza che rifiutò il tributo ai Persiani e a Cambise abbia resistito anche ad altri, una razza molto gelosa della sua libertà.  Chi non sa che la Regina di Saba, condotta dalla fama di Salomone, giunse con cammelli portando spezie, oro e gemme, per mettere alla prova il Re con indovinelli, e che tornò al suo paese per essere madre dei re, che attraverso i secoli dovrebbero vantarsi d’essere del seme di Davide ?  Chi non sa della Regina Candace e della Chiesa fondata tra gli Etiopi ? Tutto questo è storia antica, e la fama eterna lo stabilisce. Queste cose e le tradizioni degli Etiopi sono state date più tardi agli Inglesi da un uomo di Cambridge, del Christ’s College.
E’ presente con noi l’erede della Regina Giuditta che, seguendo le orme del suo saggio antenato, come lui supera in sapienza tutti i re dell’Est e dell’Egitto. Non c’è nulla di nuovo e nulla di vecchio che non lo interessi. Egli indaga le antichità Cristiane, ma è anche curioso delle novità. Ha compiuto un volo aereo, scritto libri sui suoi viaggi e su San Crisostomo, e ha tradotto in Amharico gli scritti di Sant’Isacco sull’ascetismo. Questi libri, stampati nella Tipografia di proprietà del Re, li troverete nella Biblioteca della nostra Università. Egli ha inoltre costruito scuole per l’educazione superiore dei ragazzi e del clero della sua terra.
Un così grande re, perciò, di stirpe Reale e carattere Reale, ospite e alleato del popolo Britannico, vi presento Tafari Makonnen, la speranza degli Etiopi.”
Condividi:
Categorie
Haile Selassie I - Leggi e Governo

Le Petizioni all’Imperatore

Per legge costituzionale (Art. 63 della Costituzione Riveduta 1955) ciascun cittadino etiope aveva il diritto di presentare petizioni personali direttamente all’Imperatore Haile Selassie I.
La prassi del tempo era quella di consegnare a mano un documento scritto all’Imperatore, sempre visibile e raggiungibile nel suo lavoro e nel suo movimento per l’Impero, e sempre ben disposto ad ascoltare i contributi o le lamentele del Suo popolo, persino del più umile dei Suoi sudditi, ed avere contatto fisico personale con essi con molta tranquillità e facilità.
Una differenza nettissima nel paragone con i politici di Babilonia, ben coperti tra i vetri oscurati e blindati delle loro auto, irreperibili e distanziati, timorosi del popolo e dell’esperienza reale della povertà, senza alcuna connessione col mondo della lotta sociale che pretendono di rappresentare e difendere.
Condividi: