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Etiopia - Storia, Costumi e Territorio

Il Caffè è Nero Etiope

La parola “Caffè” deriva dalla regione etiopica del Kaffa, da cui la pianta e la sua tradizione alimentare provengono originariamente. Ogni mattina, quasi tutta Italia comincia la sua giornata con questa sostanza nerissima ed etiope. L’inizio del giorno ci rammenta continuamente l’inizio africano e nero della storia.
E persino la Moka, ideata e brevettata da un Italiano nel periodo fascista, prende il suo nome da una parola Etiope. Oltre ad essere una cittadina Yemenita (antica colonia etiope) di grande importanza storica per il caffè, Ymokal significa “riscalda”.
Ma in Etiopia il caffè (che si chiama “Bunna” ቡና) non si prende con la Moka, che produce una sostanza molto concentrata e forte, violenta sul metabolismo e sul sistema nervoso; viene bollito invece in una brocca di terracotta, chiama “Jebenà” ጀበና, e poi filtrato, ottenendo così una bevanda molto più leggera e godibile, che si insaporisce con la ruta ed altre spezie, e si serve insieme all’incenso attraverso una cerimonia domestica affascinante e inebriante…
“L’Etiopia, dalla provincia del Kaffa, ha dato al mondo il nome e il prodotto del caffè.”
– Sua Maestà Imperiale Haile Selassie I –
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Merkato

Saponi I-tal a base di Olio d’Oliva

Saponi Naturali a base di Olio d’Oliva.
5 tipi differenti disponibili:

*** Incenso d’Etiopia
*** Lavanda
*** Calendula e Camomilla
*** Cannella, Mandorle e Verbena
*** Timo, Melaleuca e Argilla Verde

E produciamo sempre nuove varietà. Se siete interessati, scriveteci su:

info@rastafari-regna-com

 

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Merkato

Resine Purissime di Incenso e Mirra dall’Etiopia

Purissime resine di Incenso e Mirra dall’Etiopia.

Molte varietà di incenso differenti: Betekristian, utilizzato dalla chiesa per la preghiera, Lubanja, Aden e Ogaden per la profumazione degli ambienti, o da fumigare quando si prende il il tè o il caffè.

Anche la Mirra può essere fumigata come l’incenso, ottima per disinfettare gli ambienti e tenere lontani gli insetti.

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Cucina I-Tal ed Etiope

Incenso – Etàn ዕጣን

Incenso, detto in lingua etiope Ettàn, ዕጣን.
Fu donato al Cristo a simbolo del Suo sacerdozio, ed è essenzialmente bruciato dalla Chiesa per la santificazione liturgica e l’ispirazione dei fedeli.
Proprio come la mirra, si tratta di una resina che viene estratta dalla corteccia di una pianta, la Boswellia, di cui abbiamo molte varietà differenti. A seconda della varietà, l’incenso può avere colorazioni diverse e trovarsi in forma cristallina, pietrosa o legnosa.
Per la liturgia si usa una particolare varietà cristallina di Boswellia, chiamata “Bietekristiyan” (Chiesa). Altre varietà vengono usate per la profumazione della casa (“Ogaden”, “Lubanjah”) e la cerimonia civile del caffè (“Aden”).
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Cucina I-Tal ed Etiope

Mirra – Kerbiè ከርቤ

Sebbene sia equiparata all’oro per preziosità dalla narrazione biblica, e sia stata donata al Cristo neonato, pochi in Europa sanno cosa sia, e ancor meno l’hanno vista. La fede cristiana dovrebbe invece suggerirne l’importanza per cogliere il senso simbolico del mistero natalizio, e di conseguenza anche una rilevanza medica e alchemica per l’uomo, poiché fu offerta da re saggi, astronomi e “magi”.
Si tratta di una sostanza simile all’incenso, ovvero di una resina vegetale (d’una pianta detta “Commiphora”), che si estrae, indurisce e cristallizza. La Mirra, che viene chiamata in etiopico Kerbiè ከርቤ, fu donata al Cristo come simbolo della Sua mortalità, dacché viene utilizzata dalla tradizione per l’imbalsamatura dei cadaveri (anche del Suo stesso, come attestato in Giovanni 19,39) e fumigata in occasione dei riti funebri.
La sua fragranza acre, seppur gradevolissima, sprigiona un potere disinfettante che ripulisce l’aria da ogni impurità, tiene lontano gli insetti e restaura la salubrità degli ambienti. Viene fumigata sul carboncino e sulla brace, ma può anche essere succhiata e ingerita, per disinfettare il sistema digestivo. Tenifuga.
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