Sebbene sia equiparata all’oro per preziosità dalla narrazione biblica, e sia stata donata al Cristo neonato, pochi in Europa sanno cosa sia, e ancor meno l’hanno vista. La fede cristiana dovrebbe invece suggerirne l’importanza per cogliere il senso simbolico del mistero natalizio, e di conseguenza anche una rilevanza medica e alchemica per l’uomo, poiché fu offerta da re saggi, astronomi e “magi”.
Si tratta di una sostanza simile all’incenso, ovvero di una resina vegetale (d’una pianta detta “Commiphora”), che si estrae, indurisce e cristallizza. La Mirra, che viene chiamata in etiopico Kerbiè ከርቤ, fu donata al Cristo come simbolo della Sua mortalità, dacché viene utilizzata dalla tradizione per l’imbalsamatura dei cadaveri (anche del Suo stesso, come attestato in Giovanni 19,39) e fumigata in occasione dei riti funebri.
La sua fragranza acre, seppur gradevolissima, sprigiona un potere disinfettante che ripulisce l’aria da ogni impurità, tiene lontano gli insetti e restaura la salubrità degli ambienti. Viene fumigata sul carboncino e sulla brace, ma può anche essere succhiata e ingerita, per disinfettare il sistema digestivo. Tenifuga.