Il G7 è un organismo politico illegittimo, che favorisce le potenze capitaliste occidentali secondo criteri arbitrari di potere economico, ed esclude tutti i “paesi in via di sviluppo” e le potenze emergenti asiatiche e africane.
Se volessero governare il mondo secondo legalità e democrazia, utilizzerebbero il Consiglio di Sicurezza e l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, così come sarebbero legalmente tenuti a fare, per trovare soluzioni comuni in trasparenza e parità mondiale. Ma poiché non vogliono né parità né trasparenza, in 7 prendono dittatorialmente decisioni per tutti.
Sono le potenze che si accordano illegalmente tra di loro dal dopoguerra, le stesse che per 400 anni hanno occupato e schiavizzato il Sud del Mondo, determinando, nella loro competizione, lo scoppio delle guerre mondiali. Hanno rinunciato all’imperialismo militare per assumere una forma più sottile, ed hanno ora in mano il sistema bancario e finanziario mondiale.
Haile Selassie I ci insegna che il colonialismo, come un cattivo spirito, “si reincarna in forme nuove”, sempre più discrete e sfumate, diabolicamente aggrappato al privilegio di cui sopravvive. Quelle stesse potenze coloniali e capitalistiche, avvertita la recente crisi del sistema economico neo-coloniale, sono ora in prima linea nella gestione dell’emergenza medica, evolvendo l’esercizio del loro potere nella forma di una tecnocrazia sanitaria, come al solito indifferente ai diritti umani e imbevuta di magagne e contraddizioni.