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Haile Selassie I - Testimonianze

RADIOCORRIERE – 21 Luglio 1963

“Tuttavia l’Imperatore ha mostrato di comprendere i problemi del Paese, imboccando la strada delle caute riforme sociali, della lotta all’analfabetismo, aprendo le porte alla collaborazione internazionale. Oggi in Etiopia si possono incontrare tecnici ed esperti di ogni parte del mondo. Non solo italiani, molti dei quali sono rimasti sin dai tempi dell’occupazione e che godono tuttavia di molta stima e simpatia, ma inglesi, francesi, russi, americani, svedesi. L’Etiopia è il Paese africano che ha il maggior numero di rappresentanze diplomatiche all’estero. La politica di Haile Selassie è molto cauta ed accorta: una linea di neutralismo che si avverte anche nella costante ricerca di equilibrare gli aiuti internazionali sempre in modo che l’apporto di nessun Paese possa prevalere decisamente su quello degli altri.

Questo equilibrio, questo acuto senso della moderazione e dell’arte del possibile, l’anziano imperatore cerca ora di esercitarlo sul piano della politica continentale portando l’Etiopia in una posizione d’avanguardia nell’impegno per l’indipendenza e l’unità dell’Africa”.

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