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Babilonia

Lombroso e l’umiliazione razziale del “Terrone”

Il cranio catalogato è quello di Antonio Gasbarrone, brigante originario di Sonnino, in provincia di Latina. Il cranio aperto è quello di Giuseppe Villella, brigante calabrese di Motta Santa Lucia, nella provincia di Catanzaro.
Il cranio di Villella fu la prima prova “scientifica” della dottrina dell’atavismo criminale insito in alcuni popoli, tra cui gli abitanti del meridione d’Italia.
Il padre di questa dottrina fu Cesare Lombroso, piemontese, padre nobile della “antropologia criminale” italiana. La prova provata che i meridionali sono criminali per genetica.
È legittimo anche esporre gli errori della storia, ma questi crani dovrebbero stare nelle rispettive regioni di origine e non in un museo dedicato a Lombroso, a Torino.”
tratto da un post di Carmine Mercuri.
Gli studi di Lombroso sulla corruzione “afro-mediterranea” dei “terroni” inaugurano il razzismo scientifico che porterà al Manifesto della Razza. Una personalità vergognosa a cui sono tutt’ora intitolati molti istituti e luoghi con grande venerazione.
Tanti popoli, dunque, non possono comprendere il dramma del razzismo coloniale, poiché sono stati storicamente carnefici; ma i Terroni lo comprendono, poiché sono stati storicamente vittime di quel fenomeno insieme a tutte le etnie del Sud del Mondo.
E mentre il “Negro” era oppresso da Spagnoli e Francesi, il “Terrone” era schiavizzato da quelle stesse potenze coloniali. Fino all’arrivo della monarchia Piemontese ugualmente straniera e razzista, che ha mietuto con la sua invasione garibaldina circa 500’000 morti, una cifra simile a quella del genocidio armeno. E tuttavia, i busti e le statue degli assassini ancora campeggiano nelle piazze dei meridionali che hanno brutalizzato e derubato, e i testi scolastici li osannano acriticamente come degli eroi.
Se RastafarI è un fenomeno di liberazione africana e anti-coloniale, non c’è Livity RastafarI senza lotta per la riparazione educativa e materiale alla discriminazione dei meridionali, e per la restaurazione della loro dignità originaria, educativa e materiale.
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